Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel giorno della presa di Kabul da parte dei talebani, si trovava in spiaggia a Porto Cesareo, in Puglia, ed è stato immortalato mentre chiacchierava con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il parlamentare del Partito Democratico Francesco Boccia.

La foto, che è stata pubblicata dal Quotidiano di Puglia, ha naturalmente scatenato dure reazioni politiche.

Carlo Calenda, candidato di Azione a sindaco di Roma, su Twitter, pubblicando la foto, ha scritto: «Ma meno male che questo trust di cervelli è al mare nell’impossibilità di fare danni. Sono i benefici del Ferragosto. Lasciamo le cose come stanno».

Antonio Saccone, portavoce nazionale dell’UDC, ha affermato: «I social e i giornali online sono inondati in queste ore dai commenti alla notizia che il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, nel bel mezzo di una crisi internazionale dai risvolti drammatici e tutti da chiarire, è al mare in Salento. Il problema non è vedere quello che dovrebbe essere il capo della nostra diplomazia al mare nel giorno di ferragosto, durante la crisi in Afghanistan. Sono certo, e spero vivamente sia così, che il ministro sia in costante contatto con l’unità di crisi del Mae. Il problema eè che quando tu fondi il tuo successo politico denigrando gli avversari e dipingendoli come corrotti, inadatti o menefreghisti diventi tu stesso vittima di questa narrazione ipocrita».

Fabiano Amanti, consigliere reginale del PD in Puglia: «In piena crisi afgana il nostro ministro degli esteri Luigi Di Maio è in vacanza a Porto Cesareo. Dicono che stia prendendo informazioni sulla innovativa tecnica di trattamento dei liquami di quella città, così da proporla al governo talebano di Kabul: sversarli direttamente in mare, lasciando spenti i depuratori».