A Mogliano Veneto, comune della provincia di Treviso, una donna, con accento dell’Est, accompagnata da due uomini, ha provato a portare via una bambina di 4 anni che stava passegiando con la madre, con in braccio il fratellino di 4 mesi. Per fortuna, il tentativo di rapimento è fallito.

L’inquietante episodio è avvenuto sabato scorso, 7 maggio, di pomeriggio, raccontato dalla stessa madre su Facebook per “allertare genitori e nonni con i bambini”. La donna ha scritto: “Erano le quattro di pomeriggio e stavo passeggiando con la mia bimba quando nel sottopasso pedonale della stazione ferroviaria si sono avvicinate tre persone, due uomini ed una donna. Ad un certo punto la donna ha preso in braccio mia figlia. Io l’ho prontamente ripresa ma lei ha continuato a cercare di prenderle la mano”. La donna è riuscita ad evitare il peggio grazie alla sua prontezza e all’intervento di una sconosciuta.

Edmondo Cirielli, Questore della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, ha commentato: “È necessario stroncare immediatamente questo triste fenomeno, che purtroppo risulta essere in aumento, anche alla luce della scomparsa di moltissimi minori in Italia e alla presenza di tantissimi profughi non accompagnati. Sono necessarie nuove e più severe pene per il sequestro di persona, soprattutto se si tratta di bambini sottratti ai genitori, atteso che nella maggior parte dei casi vengono portati in territori diversi da quello da cui sono stati allontanati e spesso sono vittime di tratta o sfruttamento”.

Cirielli ha aggiunto: “E di fronte a questi spaventosi dati c’è solo un grande silenzio da parte del Governo. Chiarezza e nuove misure contro quanto accade a questi bambini: questo è quello che ci si aspetta dal ministro Lamorgese. Un intervento celere da parte del Ministero degli Interni per una efficace attività di repressione del traffico di essere umani a livello nazionale e internazionale, anche per scongiurare altri orribili fenomeni come la riduzione in schiavitù, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio e addirittura il pericolo dell’espianto di organi”.