Stamattina si è spento il 27enne Giovanni Custodero, calciatore pugliese, che alcuni giorni fa aveva annunciato su Facebook la scelta della sedazione profonda, vinto dal dolore provocato dal sarcoma osseo, diagnosticato quattri anni fa.

Custodero è stato portiere del Coocon Fasano in serie C2. La malattia, una volta che lo ha colpito, lo ha costretto a cure pesanti, interventi chirurgici e all’amputazione della gamba.

Lunedì scorso, su Facebook, Custodero ha scritto: «Eccoci arrivati alla battaglia finale, siamo io e lui, uno dinanzi all’altro e io lo guardo in faccia, capisco che è forte dell’energia con la quale l’ho nutrito in questi anni. Mentre io sono ormai stanco».

Su Twitter il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, ha affermato: «È una domenica di dolore per tutta la famiglia della Lega Dilettanti. Dopo una lunga battaglia, Giovanni non ce l’ha fatta: il suo cuore ha smesso di battere, ma il ricordo resterà vivo in tutti noi. E che la sua forza nel lottare fino all’ultimo giorno sia da esempio».

Custodero è stato anche il portiere dell’ASD Dona Five Fasano, squadra di calcio a 5 che su Facebook ha condiviso questo pensiero: «Non ci sono molte parole in queste situazioni se non un grazie per quello che hai lasciato nel tuo percorso terreno, nella speranza che ognuno di noi smetta di correre, piangere, discutere, rovinarsi la vita per cose inutili, futili e senza senso… nella speranza che il tuo messaggio venga accolto da tutti».

Giovanni Custodero e la fidanzata.

IL POST SU FACEBOOK

Custodero su Facebook, nel giorno della scorsa Epifania, aveva scritto: «Eccoci arrivati alla battaglia finale, siamo io e lui, uno davanti all’altro e lo guardo in faccia, capisco che è forte dell’energia con la quale l’ho nutrito in questi anni, mentre io sono ormai stanco. Ho deciso di trascorrere le feste lontano dai social ma accanto alle persone per me più importanti. Però, ora che le feste sono finite, e con loro anche l’ultimo granello di forza che mi restava ho deciso che non posso continuare a far prevalere il dolore fisico e la sofferenza su ciò che la sorte ha in serbo per me». E poi l’annuncio: «Sarò sedato e potrò alleviare il mio malessere. Spero di essere stato di aiuto per molte persone. Voglio per l’ultima volta ringraziarvi per ciò che siete stati, siete e sarete sempre: la mia forza».