Una “bravata” tra colleghi può diventare letale? Il caso di Muhammed Kendirci, un ragazzo di 15 anni morto in Turchia dopo un’aggressione da parte di due colleghi, ha sconvolto l’opinione pubblica.

I fatti risalgono a novembre 2025. Kendirci era un giovane apprendista impiegato in un’officina a Bozova, nella provincia di Şanlıurfa, nel sud-est della Turchia. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo è stato aggredito dai colleghi e un complice non identificato. Dopo essere stato immobilizzato e privato dei pantaloni, è stato colpito con un compressore d’aria inserito nel retto. Un gesto che, secondo quanto riferito, sarebbe stato compiuto “per scherzo”.

Il risultato è stato devastante: le sue viscere sono state distrutte dalla pressione dell’aria compressa, provocando danni interni gravissimi.

L’agonia di cinque giorni

Kendirci è stato subito soccorso dai sanitari e trasportato d’urgenza all’ospedale statale Mehmet Enver Yildirim di Bozova. Da lì, vista la gravità delle sue condizioni, è stato trasferito prima all’ospedale statale Balikligol e infine al Centro di ricerca e applicazione dell’Università di Harran.

Nonostante i tentativi disperati dei medici, Muhammed è rimasto per cinque giorni in terapia intensiva prima di morire il 19 novembre. I medici hanno confermato che le ferite riportate erano incompatibili con la sopravvivenza: gli organi interni erano stati compromessi irreversibilmente.

Indagini e arresti

Le autorità turche hanno aperto subito un’indagine. Habip Aksoy, uno degli aggressori, è stato inizialmente arrestato, ma poi rilasciato con l’obbligo di firma. Una decisione che ha suscitato indignazione. In seguito a un ricorso, la misura è stata annullata e il giovane è stato nuovamente arrestato. Questa volta, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

L’inchiesta è tuttora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire esattamente la dinamica dell’accaduto, ma ciò che emerge con chiarezza è un clima tossico e irresponsabile all’interno dell’officina.

Non è un caso isolato

Quello di Kendirci non è un episodio isolato. Purtroppo, casi simili si sono già verificati in passato, in diversi Paesi.

Nel 2018, in Giappone, Yoshiyuki Yoshida, 34 anni, ha causato involontariamente la morte del collega Akio Ishimaru, 46 anni, mentre lavoravano in una fabbrica nella città di Tsukuba, nella prefettura di Ibaraki. I due stavano “giocando”, secondo quanto riferito dalla polizia, quando Yoshida ha puntato il compressore d’aria contro il collega. Ishimaru ha cominciato a sentirsi male pochi minuti dopo. Trasportato d’urgenza in ospedale, è morto per danni interni gravi.

Sempre nel 2018, un episodio simile è stato registrato a Delhi, in India. Ravinder, un operaio di 40 anni, è morto dopo essere stato aggredito da un altro dipendente, Anjan Misra, in una fabbrica di compensato. Secondo i media locali, la vittima era stata spesso oggetto di scherni per il suo abbigliamento trasandato. Anche in quel caso, un compressore d’aria, usato normalmente per tagliare il legno, è diventato uno strumento di morte. Ravinder è deceduto a causa di gravi emorragie e danni agli organi interni.

Aria compressa: un pericolo sottovalutato

I compressori d’aria sono strumenti potentissimi, utilizzati in contesti industriali e artigianali per operazioni di pulizia, verniciatura e taglio. Tuttavia, se usati in modo improprio, possono trasformarsi in vere e proprie armi.

Secondo gli esperti, anche una breve esposizione all’aria compressa può causare lesioni gravissime, soprattutto se viene diretta verso il corpo umano in zone sensibili. La pressione può spingere aria nel flusso sanguigno o causare la rottura degli organi interni.

Un problema culturale: quando lo scherzo diventa violenza

Ciò che colpisce in questi casi è la matrice apparentemente “goliardica” dell’azione. Le aggressioni vengono spesso descritte come “scherzi tra colleghi”, ma finiscono per causare danni irreversibili.

Nel caso Kendirci, si parla apertamente di un gioco finito male. Ma si può davvero parlare di gioco, quando il risultato è la morte di un adolescente?

La dinamica ricorda molte situazioni di bullismo e violenza sul luogo di lavoro, dove il potere viene esercitato in modo abusivo da chi si sente in una posizione dominante. La giovane età della vittima — appena 15 anni — rende il fatto ancora più grave: Kendirci era un minorenne, sottoposto a responsabilità lavorative e a contesti potenzialmente pericolosi.

Domande frequenti

Cosa è successo a Muhammed Kendirci?
È stato aggredito da due colleghi che gli hanno inserito un compressore d’aria nel retto, causandogli lesioni fatali.

Perché si parla di “scherzo”?
Secondo le prime testimonianze, l’atto è stato commesso “per gioco”, ma con conseguenze tragiche. Questo solleva interrogativi su certe dinamiche di potere nei luoghi di lavoro.

Chi è stato arrestato?
Habip Aksoy, uno dei due aggressori, è stato arrestato e si trova attualmente in custodia cautelare. L’inchiesta è ancora aperta.

È la prima volta che succede?
No. Ci sono stati casi simili in Giappone e in India, entrambi avvenuti nel 2018, con modalità simili e esiti letali.

Quali sono i rischi dell’aria compressa?
Usata impropriamente sul corpo umano, può causare danni agli organi interni, emorragie e perfino la morte.