Sei palloni – spia russi, che stavano sorvolando i cieli di Kiev, sono stati abbattuti dalle difese aree ucraine. Ne ha dato notizia oggi, mercoledì 15 febbraio, l’amministrazione militare della capitale ucraina: “secondo le informazioni che sono ora in fase di verifica, si trattavano di palloni che si muovono nell’aria sotto la spinta del vento”, aggiungendo che i palloni trasportavano “riflettori angolari e alcune attrezzature di ricognizione”.

L’amministrazione militare di Kiev ha aggiunto che i funzionari sospettano che i palloni abbiano lo scopo di “rilevare ed esaurire” la difesa antiaerea dell’Ucraina. Tuttavia, una valutazione finale del tipo e delle caratteristiche dei palloni sarà effettuata dopo un’analisi approfondita dei detriti.

Tra l’altro, all’inizio della giornata di oggi, il portavoce dell’aeronautica ucraina Yuriy Ihnat aveva dichiarato: “I droni da ricognizione vengono ora schierati con maggiore parsimonia (dall’esercito russo, n.d.r.) e hanno pensato ‘Perché non usiamo questi palloni?’ Quindi, lo stanno facendo”. Nessun commento è stato rilasciato dalla Russia, almeno per il momento.

Questa notizia arriva pochi giorni dopo l’abbattimento di tre oggetti non identificati da caccia USA sui propri cieli, tra il 10 e il 12 febbraio, su decisione del presidente Joe Biden.

Stoltenberg (NATO): “Aumentare la produzione di armi e munizioni”

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha esortato sempre oggi gli alleati “ad aumentare la produzione” di armi e munizioni perché “la guerra in Ucraina sta diventando una guerra di logoramento”.

Stoltenberg ha spiegato: “Stati Uniti, Francia, Germania, Norvegia, ma anche altri alleati hanno già firmato contratti con l’industria della difesa, il che significa che la produzione sta ora accelerando. Questo sta facendo una grande differenza e in parte è possibile aumentare la produzione dalle fabbriche esistenti, le capacità, ma ovviamente è necessario anche fare investimenti che richiederanno più tempo”.

“Ora stanno accadendo entrambe le cose – ha proseguito – un maggiore utilizzo della capacità esistente e un investimento nella nuova capacità produttiva. Quindi la produzione, ad esempio, di proiettili di artiglieria, l’1.55, sta ora aumentando, e questo ci consente sia di ricostituire le nostre scorte, che abbiamo esaurito, ma anche di continuare a fornire supporto all’Ucraina” ma “dobbiamo continuare, dobbiamo intensificare ancora di più perché là fuori c’è un grande bisogno di fornire munizioni all’Ucraina. Questa sta diventando una dura guerra di logoramento e una guerra di logoramento è una guerra di logistica”.

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