Il presidente russo Vladimir Putin ha revocato ieri, martedì 21 febbraio, un decreto del 2012 che riconosce la sovranità della Moldavia nell’ambito della risoluzione del futuro della Transnistria, regione separatista sostenuta da Mosca che confina l’Ucraina e dove ci sono truppe russe.

L’ordine di revoca del documento del 2012 è stato pubblicato sul sito web del Cremlino e spiega che la decisione è stata presa per “garantire gli interessi nazionali della Russia in relazione ai profondi cambiamenti che stanno avvenendo nelle relazioni internazionali”.

Il decreto impegnava la Russia a cercare modi per risolvere la questione separatista “basandosi sul rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e dello status neutrale della Repubblica di Moldova nel determinare lo status speciale della Transnistria”. Si tratta di un’altra mossa anti-occidentale annunciata da Putin dopo la decisione di sospendere il trattato START sulle armi nucleari.

La Russia sta preparando anche l’invasione della Moldavia?

Alexandru Flenchea, presidente moldavo della commissione congiunta di controllo nella zona di sicurezza intorno alla Transnistria, ha affermato che la cancellazione non significa che Putin stia abbandonando il concetto di sovranità moldava: “Il decreto è un documento politico che implementa il concetto di politica estera della Russia”, ha spiegato a Publika-TV. “La Moldavia e la Russia hanno un accordo politico di base che prevede il rispetto reciproco per l’integrità territoriale dei nostri Paesi”.

Il Cremlino ha affermato, dal canto suo, che le relazioni della Russia con la Moldavia, che la scorsa settimana ha nominato un nuovo primo ministro filo-occidentale che ha promesso di spingere per aderire all’Unione Europea, sono state molto tese. Mosca ha, infatti, accusato la Moldavia di perseguire un’agenda anti-russa.

Stretta tra Romania e Ucraina, la Moldavia, una delle nazioni più povere d’Europa, è guidata dal 2020 dalla presidente Maia Sandu con il forte sostegno degli Stati Uniti e dell’UE. Sempre ieri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden l’ha incontrata in Polonia, ribadendo il suo sostegno.

Secondo alcuni analisti, però, la scelta di Putin potrebbe essere un modo per minacciare l’invasione della Moldavia o almeno della Transnistria, proprio come avvenuto in Donbass.

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