L’invasione russa dell’Ucraina è giunta al suo terzo mese e sostenere l’offensiva militare richiede circa 900 milioni di dollari al giorno. Lo riporta Newsweek, citando Sean Spoonts, caporedattore di SOFREP, media incentrato sulle notizie militari.
Un prezzo pesante per cui entrano in gioco diversi fattori, come il pagamento dei soldati russi che stanno combattendo in Ucraina; il costo di munizioni, proiettili e razzi; il costo per riparare l’equipaggiamento militare… Inoltre, la Russia paga anche per i missili da crocieri lanciati dal 23 febbraio, che costano circa 1,5 milioni di dollari ciascuno.
Queste cifre, poi, non tengono conto di quanto la Russia possa aver perso finanziariamente a causa delle sanzioni economiche imposte dall’Occidente, che potrebbero restare in vigore anche se Mosca dovesse ritirare le truppe, stando a quanto sostenuto dalla Casa Bianca.
Molti ritenevano che la Russia avrebbe sconfitto velocemente l’Ucraina, subito dopo l’invasione, data la sua superiorità militare. Tuttavia, a distanza di tre mesi, non c’è ancora una significativa vittoria bellica. Le forze armate del Cremlino, infatti, non sono riuscite a prendere il controllo della capitale Kiev e stanno ancora lottando nelle altre grandi città del Paese, come Kharkiv. Sappiamo, poi, che ogni mossa delle forze russe ha incontrato una resistenza tenace da parte degli ucraini, armati dagli occidentali, soprattutto dagli Stati Uniti d’America.
Tali fallimenti hanno un grande costo per la Russia sia finanziariamente che in termini di vite umane perse, sebbene il Cremlino sia riluttante nel comunicare i numeri sulle vittime militari. Infine, uno studio pubblicato due settimane dopo l’annuncio di Putin ha rilevato che le perdite dirette della guerra sono costate alla Russia circa 7 miliardi di dollari.
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