A Mondovì, comune di 22mila abitanti della provincia di Cuneo, è accaduto un fatto molto spiacevole. Una scritta antisemita è apparsa sull’abitazione di Lidia Beccaria Rolfi, scomparsa nel 1996, staffetta partigiana della Seconda Guerra Mondiale. La donna fu arrestata dai fascisti e deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück nel 1944. Poi, tornata in Italia, raccontò il dramma vissuto.

Come documentato su Facebook da Bruno Madia, ricercatore di Storia contemporanea all’Università di Torino, sulla porta è comparsa la scritta: «Juden Hier», ovvero «Qui c’è un ebreo», con una stella di David disegnata, proprio come facevano i nazisti per contrassegnare le case e i negozi ebrei.

Maida su Facebook ha scritto: «Ho attraversato questa porta molte volte. Ci abitava la mia amica Lidia Beccaria Rolfi. Oggi ci abita Aldo suo figlio. La scritta è apparsa oggi, dopo che Aldo è intervenuto su un giornale locale per ricordare sua madre. Al di là della patente ignoranza – Lidia fu deportata a Ravensbruck come politica – è uno dei molti segnali che ci dovrebbero fare alzare la voce per ricordare a tutti che essere antifascisti è il primo dovere della memoria che abbiamo».

LA REAZIONE DEL SINDACO DI MONDOVÌ

Paolo Adriano, sindaco di Mondovì, ha commentato così: «Un atto gravissimo che, da sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende ed indigna Mondovì, Città Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione, e tutti i monregalesi. Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della Sinagoga di Mondovì: invito, quindi, tutti a partecipare per esprimere non solo vicinanza e solidarietà alla Comunità Ebraica, ma per affermare con forza la nostra appartenenza ad una società civile e democratica e condannare pericolosi rigurgiti di antisemitismo».

«In attesa che vengano concluse le indagini per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili del gesto, esprimo – a nome mio, dell’Amministrazione tutta e della cittadinanza – solidarietà alla Comunità Ebraica, al nostro concittadino Aldo Rolfi e a tutta la famiglia, da sempre impegnata – in memoria della mamma Lidia Rolfi, a cui è intitolata la scuola primaria di Piazza – nella testimonianza e nella tutela dei valori fondanti della nostra Costituzione. Ricordo, infine, che tra pochi giorni e con ancor più viva partecipazione Mondovì poserà due nuove pietre alla memoria di due concittadini deportati nei campi di concentramento», ha concluso il primo cittadino.

Foto ANSA/ RAFFAELE SASSO