Il reddito di cittadinanza continua a tenere banco nella discussione politica e ieri, giovedì 22 dicembre, a Porta a Porta di Bruno Vespa, ne ha parlato anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La premier ha detto: “Su questa vicenda del reddito faccio un po’ di chiarezza, ho sentito molte bugie. Noi lasciamo la massima tutela a tutti coloro che non possono lavorare, agli over 60 e a chi, senza reddito, ha minori a carico”.

“Io penso e continuo a ritenere che uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenzialismo chi può lavorare e chi no. Ci siamo dati sette mesi per organizzare un’alternativa”, ha aggiunto.

E ancora: “Noi spendevamo soldi per il redito e poi rimandavamo indietro all’Europa risorse per la formazione. Il meccanismo che immagino in una Italia in cui i lavori si trovano e sono dignitosi, è che tu vai al centro dell’impiego che ti dice quali sono gli ambiti in cui viene chiesto lavoro e chi ti forma. Io immagino di fare questa formazione e di aver costruito un meccanismo di domanda e offerta”.

Meloni ha pure spiegato che “se ti rifiuti di lavorare con un lavoro dignitoso e con tutte le garanzie del caso perché quello non è il lavoro dei tuoi sogni, non puoi aspettare che lo Stato ti paghi il reddito di cittadinanza con i soldi di chi paga le tasse magari senza fare il lavoro dei suoi sogni. È una questione di giustizia”. Tuttavia, “bisogna far attenzione che non siano lavori sottopagati o che i lavoratori non siano sfruttati, ma ci sono lavori che ti fanno vivere in perfetta dignità senza restare ancorati al Reddito di cittadinanza”.

Infine, l’annuncio: “Riformeremo tutta la materia del reddito di cittadinanza. Vi pare normale che non ci sia il vincolo, per i percettori, di risiedere sul territorio nazionale?”.

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