Carlo Calenda, leader di Azione, intervenuto ad Agorà, su Raitre, ha affermato: “Sulla riforma della giustizia noi l’abbiamo presentata identica” e “che persona sarei e che partito saremmo se a questo punto dicessimo no solo perché la propone il centrodestra? Questo è il grande problema dell’Italia. È morto Berlusconi, ma continuiamo a essere berlusconiani o antiberlusconiani”.

Il rapporto con Matteo Renzi

Calenda, a proposito del rapporto corroso con il presidente di Italia Viva, ha detto: “Io non so cosa vuole fare Renzi, noi parleremo con tutti i partiti che fanno parte dell’area di Renew, però c’è un dato di fatto: veniamo da avere promesso una cosa agli elettori, io ci ho lavorato tantissimo, e poi mi sono trovato con Renzi che diceva ‘no, io vado da un’altra parte’, non è una cosa che si ricuce facilmente, dopodiché ne parleremo”.

E ancora: “Credo che Renzi si volesse tenere le mani libere e non volesse fare il partito unico: io lo avevo promesso a 2 milioni e 400 mila elettori… amen: non è andata così”.

Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle

Carlo Calenda ha anche detto: “Non vedo una possibile alleanza con il PD perché non condivido la linea con i Cinque Stelle. Io penso che servano grandi investimenti infrastrutturali, penso che la transizione ecologica sia una cosa molto complessa che non si risolve dicendo che tutto è rinnovabile perché non funziona, non penso che i problemi del lavoro si risolvano con i sussidi a pioggia”.

“Considero la politica dei 5 Stelle una politica che è stata molto dannosa per il Paese – ha proseguito Calenda – Poi: se si vuole fare un discorso sulla sanità fatto bene, o sul salario minimo contrattuale – non quello proposto da Cinque Stelle che distruggerebbe la contrattazione nazionale – certo che ne discutiamo. Perché da quando siamo nati quello che ci interessa è solo cercare di mettere a posto il Paese: del resto non me ne importa niente”.