Dopo anni di incertezze e rigidità burocratiche, arriva una novità che cambia il destino previdenziale di migliaia di italiani: il Ministero del Lavoro ha confermato la piena legittimità della ricongiunzione contributi anche tra Gestione separata INPS e Casse professionali.

Una modifica attesa da tempo, che pone fine a un’anomalia normativa durata decenni e che permetterà a professionisti, autonomi e lavoratori con carriere discontinue di costruire una pensione unica, solida e coerente con il proprio percorso lavorativo.

Ricongiunzione contributi: cosa cambia davvero

Con la nota ufficiale pubblicata il 21 novembre 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stabilito un principio semplice ma rivoluzionario: i contributi previdenziali versati nella Gestione separata INPS possono ora essere ricongiunti verso altre gestioni (comprese le Casse di previdenza professionali) e viceversa.

Questo significa che:

  • chi ha versato contributi in diverse gestioni potrà finalmente unificarli in un’unica posizione;
  • sarà possibile avere una sola pensione, calcolata come se tutta la carriera fosse avvenuta sotto un unico ente.

Finora, la Gestione separata, nata nel 1996 come fondo interamente contributivo, era rimasta esclusa da molti meccanismi di ricongiunzione previsti per le altre gestioni (retributive o miste). Il risultato? Molti lavoratori vedevano il proprio futuro previdenziale spezzettato in quote minime, non sufficienti per una pensione autonoma.

Fine di una querelle lunga anni

La questione è stata a lungo al centro di un conflitto giuridico tra INPS e Corte di Cassazione. L’INPS ha sempre interpretato in modo restrittivo le norme, impedendo i trasferimenti da e verso la Gestione separata. Ma la Cassazione ha ribadito più volte un concetto chiaro:
”Non esiste alcuna norma che vieti la ricongiunzione contributiva con la Gestione separata, soprattutto per chi rientra nel sistema interamente contributivo”.

Con il superamento generalizzato del metodo retributivo e il passaggio definitivo al contributivo per tutti, sono caduti anche gli ultimi ostacoli normativi. Ora il Ministero ha recepito in via definitiva la posizione della Cassazione, chiudendo una pagina complicata della previdenza italiana.

Pensione unica: una possibilità concreta per i professionisti

L’impatto di questa novità riguarda soprattutto i liberi professionisti, ovvero:

  • coloro che hanno avuto collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.);
  • chi ha svolto attività autonoma senza Cassa;
  • chi ha lavorato in modo occasionale o intermittente;
  • chi ha alternato versamenti in più fondi previdenziali.

Per molti di loro, i contributi risultavano frammentati in piccole quote che, singolarmente, non erano sufficienti per il diritto alla pensione. La ricongiunzione ora permette di recuperare quei periodi, unirli e valorizzarli nella costruzione di un’unica prestazione pensionistica.

Ricongiungersi conviene (anche se può costare)

Rispetto agli altri strumenti disponibili — cumulo e totalizzazione — la ricongiunzione si distingue per essere l’unica opzione che consente il trasferimento fisico dei contributi in un’unica gestione, con vantaggi concreti:

  • pensione unica, più semplice da gestire;
  • importo calcolato con le regole del fondo di destinazione;
  • valorizzazione piena dell’intera carriera.

Il rovescio della medaglia? In molti casi, la ricongiunzione può comportare un onere economico. Tuttavia, a differenza di cumulo e totalizzazione (gratuiti, ma meno vantaggiosi), offre maggiori garanzie sul risultato finale.

Cumulo e totalizzazione: perché non bastano più

  • Il cumulo contributivo permette l’unificazione gratuita dei periodi lavorativi ma non trasferisce i contributi: ogni ente calcola la sua parte, generando una pensione a più quote.
  • La totalizzazione è utile ma calcola tutto col metodo contributivo, anche per periodi maturati quando era in vigore il retributivo. Risultato: spesso l’importo è più basso.

In confronto, la ricongiunzione contributi permette una gestione più trasparente, unitaria e completa del proprio percorso previdenziale.

Una carriera, una pensione

Il principio è semplice ma rivoluzionario: ogni lavoratore ha diritto a una pensione che rifletta davvero tutta la sua carriera. La possibilità di unire i contributi versati nella Gestione separata INPS con quelli delle Casse professionali (e viceversa) realizza, finalmente, questo diritto. La pensione diventa così più accessibile, più equa e più chiara, anche per chi ha avuto percorsi professionali complessi, intermittenti o atipici.

Curiosità – Lo sapevi che…?

Secondo i dati INPS, oltre 1,5 milioni di lavoratori italiani risultano iscritti alla Gestione separata, molti dei quali hanno anche versamenti in altri enti. Fino ad oggi, erano costretti ad accontentarsi di pensioni parziali o frammentate. La ricongiunzione potrebbe cambiare il destino previdenziale di un’intera generazione di autonomi e freelance.

FAQ – Domande frequenti sulla ricongiunzione contributi

  • Cos’è la ricongiunzione contributiva?
È lo strumento che consente di trasferire i contributi da una gestione previdenziale a un’altra, per ottenere una pensione unica.
  • Posso ricongiungere i contributi della Gestione separata INPS?
Sì. Dal 21 novembre 2025 è possibile ricongiungere da e verso la Gestione separata, anche con le Casse professionali.
  • La ricongiunzione è gratuita?
No, può prevedere un costo per il trasferimento dei contributi, calcolato in base a vari parametri.
  • Che differenza c’è con il cumulo?
Il cumulo è gratuito ma non trasferisce i contributi, che restano nelle diverse gestioni. La ricongiunzione li unifica in un unico fondo.
  • Perché è vantaggiosa la ricongiunzione?
Permette di ottenere una pensione unitaria, più coerente e spesso più elevata rispetto ad altri strumenti.