“L’etichetta bio è un’opportunità enorme per le saline italiane, ma occorre escludere le produzioni che danneggiano l’ambiente. La Commissione UE protegga le produzioni sostenibili di sale per lo sviluppo dei territori e soprattutto garantisca la credibilità della certificazione biologica”. L’eurodeputato del gruppo Greens/EFA Ignazio Corrao annuncia così un’interrogazione alla Commissione UE sul riconoscimento della certificazione biologica del sale, depositata dopo un confronto con le categorie di produttori e le istituzioni.

Sale marino nicchia importante

“Occorre tutelare il sale marino – spiega Corrao – che rappresenta una nicchia importante nella produzione europea e spingere la Commissione Europea a non considerare come biologiche anche le produzioni industriali di sale con elevato impatto ambientale. Il sale marino invece presenta caratteristiche compatibili con l’agricoltura biologica, è sostenibile, contribuisce agli obiettivi del Green Deal e caratterizza anche l’identità e il sapere dei territori. Dunque va tutelato”.

Diversificare le filiere produttive

“Per questo – sottolinea l’eurodeputato – ho chiesto alla Commissione UE di adottare la sostenibilità dell’intera filiera produttiva, il contributo allo sviluppo rurale e l’assenza di sostanze chimiche nel processo produttivo come criteri per attribuire la certificazione biologica. La Commissione UE, nella sua decisione definitiva, ai fini della certificazione dovrebbe considerare la sostanziale differenza tra prodotto agricolo, che è il sale marino sostenibile, e il prodotto da estrazione industriale, che è il sale di cava. E questo per garantire la trasparenza dell’informazione per i consumatori e la credibilità del bio” – conclude Corrao.