Sono tempi difficili sotto l’aspetto economico. Lo sanno bene le famiglie che devono letteralmente inventare ogni mese strategie nuove per non arrivare al limite. Le spese sono tante, si punta al risparmio. Vale per tutti la stessa strategia?
Risparmiare sì: ma come?
Insomma, bisogna tirare la cinta. Ma in che modo? I tempi che stiamo vivendo hanno dato ampia testimonianza che utilizzare soltanto il termine “risparmiare” non porta a nulla. O meglio, non aiuta a programmare bene tutto ciò che porta ad una maggiore sicurezza di quello che si può e quello che non si può spendere. Bisognerà infatti individuare una sorta di spazio per il risparmio domestico e familiare. Ci sono degli studi che fotografano quelle che sono le modalità di risparmio degli italiani, le strategie attuate, la diversificazione e la differenza di reddito tra le varie zone italiane.
Denaro solo su un investimento?
Spendere meno e spendere meglio. Ma lo studio va più a fondo. Portiamo l’esempio dell’abbigliamento. Molti invece che comprare con frequenza tendono a conservare i capi migliori, mantenendoli sempre in ottimo stato. Utilizzano prodotti buoni, marchi come Dixan, e la t-shirt sarà come nuova. Questo è un concetto semplicistico, in realtà ci sono altri aspetti, vedi quello della diversificazione degli investimenti. Essa rappresenta il mezzo migliore per mitigare i rischi e rendere ottimale il rapporto rischio/rendimento. Sarà una gestione del rischio stesso grazie a strumenti e prodotto di investimenti, nell’idea che questi possano perdere o acquistare valore. Mettere tutto il denaro su un solo investimento può rappresentare un forte rischio: diversificare invece porta a rendimenti maggiori e niente il rischio stesso più basso.
Quali sono i numeri in Italia?
E quanto spendono le famiglie italiane? Casa, cibo e trasporti sono le voci maggiori mensilmente. Non solo, c’è infatti chi decide di investire una parte del reddito su un fondo pensione o patrimonio personale. Fino a qualche anno fa le famiglie italiane spendevano in media 2.500€, e nello specifico le spese maggiori registrate nel Nord Ovest. Acqua, luce e gas sono le uscite maggiori, seguite poi come abbiamo accennato dalle spese di cibo e trasporti. Importanti sono anche le spese per abbigliamento, ristoranti e per la cultura. Se però per la ristorazione i dati vedono una crescita la stessa cosa non si può dire per le vacanze. Sotto questo unto siamo sotto alla media europea. Da registrare le spese di elettronica, tv e smartphone insieme a quella che riguarda il gioco d’azzardo.
Il costo dei risparmi
Ma anche la gestione dei risparmi costa. Qualche esempio? Per un fondo pensione del controvalore di 10.000€ si spenderanno in totale 135€; in caso di 20.000€, 260€; in caso di 100.000€, 1.260€. E la gestione patrimoniale? Se l’investimento minimo è pari a 5.000€ e il costo di gestione cala in rapporto all’aumento della cifra investita. Non tutta la penisola però ha gli stessi numeri. Per il reddito la regione migliore la Lombardia con più di 25.000€ mentre il fanalino di coda è la Calabria, poco più di 15.000€.
Tutti pensano al risparmio domestico
Tutti, insomma, si adoperano per un risparmio domestico proprie risorse e le proprie disponibilità. I tempi che viviamo, eccezion fatta per alcuni casi, impongono un equilibrio nelle spese. in relazione al costo della vita e degli stipendi/pensioni mensili.
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