Esperti statunitensi sostengono che la Russia ha assemblato circa il 70% della forza militare necessaria per condurre un’invasione su vasta scala dell’Ucraina nelle prossime settimane. L’analisi è stata pubblicata sul New York Times.

Nel dettaglio, sono stati analizzati alcuni indicatori che portano a pensare che il presidente Vladimir Putin intenda invadere nelle prossime settimane. E una soluzione diplomatica sarebbe addirittura impossibile. Tra gli indicatori, il fatto che le esercitazioni di forze nucleari strategiche russe solitamente sono eseguite d’autunno ma sono state riprogrammate da metà febbraio a marzo, periodo che coincide con la finestra più probabile per un’invasione.

Sempre secondo gli esperti, la Russia potrebbe conquistare Kiev in pochi giorni, stimando un bilancio di 50mila vittime tra i civili.

Dmitri Polyanskiy, vice ambasciatore russo all’ONU, ha parlato di “follia e armallismo“. “La follia e l’allarmismo continuano – ha scritto su Twitter il diplomatico russo – che cosa succederebbe se noi dicessimo che gli Stati Uniti potrebbero conquistare Londra in una settimana e provocare 300mila vittime civili? Tutto basto su nostre fonti di intelligence che non vogliamo rivelare. Questo sarebbe giusto per americani e britannici? Non è giusto per russi ed ucraini”.

Infine, la Bielorussia ha fatto sapere che risponderà in caso di provocazioni da parte dell’Ucraina, e combatterà a fianco della Russia in caso di guerra nel Donbass. Lo ha affermato il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, nel corso di un’intervista ripresa dall’emittente russa Roosija-1. Lukashenko ha ecluso che ci sarà a breve un conflitto in Europa ma ha rivelato che gli USA stanno spingendo Kiev a forzare un’azione militare. Una eventuale escalation, poi, porterà Minsk a sospendere l’esportazione di combustibili, lubrificanti e elettricità all’Ucraina.

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