Ieri sera, domenica 5 giugno, il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, ha abbandonato il collegamento con la trasmissione Non è l’Arena, su La7, in polemica con Massimo Giletti, che ha trasmesso dalla Piazza rossa di Mosca, dopo l’intervista alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Sallusti ha detto: “Quando ho saputo che andavi a Mosca ero molto orgoglioso del fatto di conoscerti e avere un buon rapporto con te, prima immaginavo che tu avresti parlato al popolo russo invece che al popolo italiano, poi ho capito di no e immaginavo che tu parlassi con Putin, cioè che facesse qualcosa Putin, un ministro, qualcosa per cui tutti noi dovevamo andare fieri della nostra libertà di informazione. Invece mi ritrovo” in “un asservimento totale alla peggiore propaganda che ci possa essere”.

E ancora: “Quel palazzo che tu hai alle spalle è il palazzo dove sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo, quello è un palazzo di merda, tu dovresti avere il coraggio di dirlo ai tuoi interlocutori perché lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo. E siccome a me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato ‘bambino, incompetente'”, “io di fare la foglia di fico non ci sto, mi alzo, rinuncio al compenso pattuito, ma a questa sceneggiata io non voglio più partecipare”.

Giletti, durante la trasmissione, ha avuto anche un mancamento. Il giornalista e conduttore è riapparso poco dopo, non più all’esterno in piedi, ma seduto all’interno.