- A Sanremo 2021 ci sarà anche il giocatore del Milan Zlatan Ibrahimovic.
- Lo svedese è stato scelto personalmente dal direttore artistico Amadeus.
- Il cachet di Ibrahimovic: 50mila euro a serata.
Al Festival di Sanremo 2021, che avrà inizio martedì 2 marzo, ci sarà anche Zlatan Ibrahimovic, la stella del Milan.
Ibrahimovic sarà sul palco dell’Ariston in tutte le serate del Festival tranne mercoledì 3 marzo perché impegnato nella sfida di campionato con l’Udinese.
Intervistato dal settimanale Chi, Amadeus ha spiegato perché ha scelto di invitare il campione di calcio: «Mi piace fare un Sanremo imprevedibile e l’imprevedibilità è data da Fiorello e dal resto del cast. Cerco di non fare la prima cosa che tutti si aspettano. Quando l’anno scorso ho voluto Georgina Rodriguez e ad accompagnarla c’era Cristiano Ronaldo, ho pensato che quest’anno mi sarebbe piaciuto portare sul palco un altro campione che avesse qualcosa da raccontare per un vissuto importante e mi è venuto in mente Ibrahimovic».
E ancora: «Ci siamo visti per un pranzo quest’estate e, quando ci siamo trovati faccia a faccia, ho conosciuto un uomo simpatico, professionale e disponibile ad affrontare questa avventura. Vorrei andarlo a vedere quando si allenerà a Sanremo, deve essere uno spettacolo».
Il cachet dello svedese? 50mila euro a serata, lo stesso che guadagnerà la spalla di Amadeus, Fiorello. Quindi, Ibrahimovic, per quattro serate su cinque, circa 200mila euro.
Poi, c’è chi attacca la presenza di Ibrahimovic. È l’Associazione Italiana Difesa ed Ambiente (AIDAA) che reputa «vergognosa la partecipazione del calciatore del Milan Zlatan Ibrahimovic al festival di Sanremo in quanto lo stesso nulla ha a che fare con il mondo della musica italiana, e soprattutto lo stesso non fornisce certo un esempio virtuoso per la sua attività di cacciatore di alci».
E ancora: «Più grave è pensare che a questo signore saranno versati 50.000 euro a serata come compenso per la sua partecipazione, tenendo conto che ancora oggi ci sono milioni di italiani in cassa integrazione a poche centinaia di euro al mese ed altrettanti che a causa dell’epidemia Covid sono a rischio del proprio posto di lavoro. Per fare luce sulla motivazione di questi compensi presenteremo lunedi’ un esposto alla Corte dei Conti ed invitiamo tutti gli italiani a non guardare il festival – conclude l’associazione – come gesto di protesta contro questa inutile e costosa presenza».
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