Montalbano è tornato. E’ un po’ come rientrare a casa dopo una lunga assenza e ritrovare i nostri amuleti, le piccole cose di tutti i giorni ma anche qualche crepa nelle pareti.
Andrea Camilleri assomiglia a se stesso ma è un se stesso un po’ stanco.
Questo suo “Una faccenda delicata” sta in piedi per il mestiere sotteso: la scrittura non possiede i guizzi a cui eravamo abituati, i dialoghi sono in parte retorici e soprattutto virano spesso sullo scontato andante e sull’abuso del dialetto, l’impianto della storia sarebbe accettabile ma i limiti di scrittura lo penalizzano.

Nel tentativo di rimescolare un po’le carte la sceneggiatura sposta i pesi di alcuni interpreti regalando a Catarella uno spazio eccessivo che il personaggio utilizza unicamente in chiave surreale (la sua). In questo racconto Catarella non rimane più appeso alla porta dell’ufficio di Montalbano ma in compenso dilaga fino a mettere lingua (la sua) nell’indagine. Una centralità forzata a scapito, ad esempio, della  riduzione del ruolo dell’ispettore Fazio o di quello del vice commissario “Mimi” Augello ridotto a dare corpo e voce alla sessuomania macchiettistica del suo personaggio.

Luca Zingaretti ci propina un Montalbano un po’ stonato, quasi annoiato, più distaccato del solito, poco interattivo con la squadra e l’ambiente.

E per finire una Sonia Bergamasco, unica novità tra gli interpreti strutturali, troppo alta e troppo algida. Per la prima volta risulta non credibile la sua storia con Salvo: perchè una donna in carriera e piacente subisce la fascinazione di una relazione a lunghe intermittenze, di un amore con chi ti pospone sempre al suo lavoro, con chi sceglierà sempre i maccheroni della governante al tuo affettuoso tentativo di bouillabaisse, fino a dover trovare conforto nel dedicarsi ad un cagnetto randagio?

Non funziona. Oppure sì, perchè Montalbano è sempre Montalbano e la riprova sono gli ascolti: più di diecimioni di spettatori con uno share del 39,2% per questa “Una faccenda delicata” schiantando la contro-programmazione di Canale 5 con “American Sniper” di Clint Eastwood ferma al 19%.
Appuntamento a lunedì prossimo.

 

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