L‘Azerbaigian ha avviato un’azione militare nella regione di Nagorno-Karabakh, in Armenia, una mossa che potrebbe portare a nuovo conflitto in una zona già molto sensibile. Tuttavia, Baku sostiene che l’operazione sia necessaria per ripristinare l’ordine costituzionale e allontanare le formazioni militari armene presenti nell’area.

Le Radici del Conflitto

Karabakh, come spiegato da Reuters, è riconosciuta a livello internazionale come territorio azero, ma parte di essa è gestita da autorità armene separatiste che affermano che l’area è la loro terra ancestrale. La regione è stata al centro di due guerre – l’ultima nel 2020 – dalla caduta dell’Unione Sovietica nel 1991.

L’Attuale Situazione

Testimonianze audio e video mostrano intensi bombardamenti a Stepanakert, la capitale di Karabakh, chiamata Khankendi dall’Azerbaigian.

Gegham Stepanyan, il difensore civico dei diritti umani di Karabakh, ha dichiarato che la popolazione civile ha subito “molti danni” a causa dei bombardamenti dell’esercito azero.

L’Azerbaigian ha annunciato che l’obiettivo dell’operazione è “disarmare e garantire il ritiro delle formazioni delle forze armate armene dai nostri territori e neutralizzare la loro infrastruttura militare”. L’Azerbaigian afferma di mirare solo a obiettivi militari legittimi, utilizzando armi ad alta precisione e non civili, nel tentativo di “ripristinare l’ordine costituzionale della Repubblica dell’Azerbaigian”.

Reazioni Internazionali

L’Armenia, che aveva avviato colloqui di pace con l’Azerbaigian, ha condannato quanto ha definito “l’aggressione su vasta scala” di Baku contro la popolazione di Nagorno-Karabakh e ha accusato l’Azerbaigian di bombardare città e villaggi. La Russia, che ha mediato una fragile tregua dopo la guerra del 2020, ha chiesto a tutte le parti di smettere di combattere.

L’Armenia, infine, ha chiesto ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire e ha richiesto l’intervento delle forze di peacekeeping russe sul campo.