Palazzo Madama ha approvato la riforma costituzionale che attribuisce ai 18enni il voto per eleggere il Senato.
Con questo voto, quindi, il Parlamento ha approvato definitivamente la riforma che sarà promulgata tra tre mesi per consentire di chiedere il referendum confermativo, dato che alla Camera sono mancati i due terzi.
Il testo, molto breve, modifica l’articolo 58 della Costituzione in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica e recita: «Al primo comma dell’articolo 58 della Costituzione, le parole: ‘dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età’ sono soppresse».
Il MoVimento 5 Stelle, in una nota, ha dichiarato: «Continua il percorso di innovazioni puntuali alla nostra Costituzione inaugurato in questa legislatura dal MoVimento 5 Stelle: con il sì definitivo di Palazzo Madama per l’estensione ai diciottenni del voto per i rappresentanti del Senato, saniamo un anacronismo che caratterizzava in negativo il nostro Paese e coinvolgiamo a pieno oltre 4 milioni di giovani nel processo democratico. I nostri ragazzi sono i principali destinatari delle politiche pubbliche che devono necessariamente guardare al futuro, sono innanzi tutto loro a ricevere i benefici o i danni delle scelte della politica. E allora è giusto che si dia loro il diritto ma anche la responsabilità di scegliere anche i senatori eletti, non solo i deputati. Siamo fieri del fatto che grazie all’impulso del Movimento 5 Stelle, prima forza parlamentare, sia giunta in porto una nostra battaglia storica».
Lucio Malan, vicepresidente vicario dei senatori di Forza Italia, in aula ha detto: «Forza Italia non si assocerà al coro pressoché unanime in favore di questa riforma. Noi abbiamo grande rispetto per i giovani ma anche per la serietà e i giovani non ci chiedono di votare per il Senato, chiedono invece serietù, più opportunità e meglio di altri respingono la politica dei like, di cui questa riforma è chiara espressione».
Valeria Fedeli, senatrice del Partito Democratico: «Con il via libera definitivo al ddl costituzionale che abbassare da 25 a 18 anni l’età dell’elettorato attivo per il Senato si compie un’importante passo, atteso da anni: finalmente le ragazze e i ragazzi che diventano maggiorenni saranno pienamente e attivamente coinvolti, attraverso il diritto di voto anche per il Senato, nella partecipazione alla vita democratica del nostro Paese. Nello stesso tempo si archivia definitivamente l’anomalia di maggioranze diverse tra Camera e Senato».
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e co-fondatore di Coraggio Italia, su Twitter: «Con il via al voto dei 18enni per eleggere il Senato inizia una nuova era per le giovani generazioni: una grande responsabilità ma anche un diritto di scelta. Da adesso in poi milioni di giovani potranno fare la differenza. Loro, il nostro futuro».
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