Stangata in arrivo per i fumatori italiani: l’Unione Europea valuta aumenti delle accise su sigarette e prodotti a base di nicotina. Contrari i tabaccai, mentre gli oncologi rilanciano l’allarme salute.

Un aumento del prezzo delle sigarette fino a 3 euro a pacchetto: è questo lo scenario che potrebbe diventare realtà nei prossimi mesi se la Commissione Europea deciderà di procedere con l’uniformazione delle accise su tabacco, nicotina ed e-cig nei 27 Paesi membri.

La proposta è attualmente sottoposta a consultazione pubblica, aperta fino a fine ottobre. Se approvata, potrebbe segnare una svolta decisa nella lotta contro il fumo in Europa, ma anche creare forti tensioni economiche e sociali, soprattutto tra i piccoli commercianti italiani.

Il piano europeo: sigarette più costose per ridurre i consumi

La misura è parte di una strategia europea volta a rendere più omogenea la tassazione su tutti i prodotti legati al fumo e alla nicotina, comprese le sigarette elettroniche. L’obiettivo? Disincentivare il consumo e migliorare gli standard sanitari nel continente. Nonostante il potenziale aumento, i prezzi delle sigarette in Italia resterebbero comunque inferiori rispetto ad altri Paesi europei, come Irlanda e Norvegia, dove un pacchetto può arrivare a costare anche 13 euro. Il ragionamento alla base della proposta è chiaro: aumentare il prezzo del fumo per ridurne l’accessibilità, soprattutto tra i giovani, e contemporaneamente sostenere i sistemi sanitari pubblici con maggiori entrate fiscali.

In Italia già previsto un aumento graduale nella manovra 2026

L’ipotesi europea si inserisce in un contesto nazionale già in movimento. Nella legge di Bilancio 2026, attualmente all’esame del Parlamento, è già stato previsto un incremento di 60 centesimi a pacchetto nel corso dei prossimi tre anni. Questo significa che, tra aumenti nazionali e possibili rincari europei, i fumatori italiani potrebbero presto pagare molto di più per un pacchetto di sigarette.

Oncologi favorevoli: “Più caro è il fumo, più vite si salvano”

A sostenere l’aumento dei prezzi è anche l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Già nei mesi scorsi aveva proposto un rincaro di 5 euro al pacchetto, ritenuto necessario per combattere la principale causa di tumore al polmone, che nel 90% dei casi è collegata al fumo. L’idea dell’AIOM è di destinare gli introiti aggiuntivi – stimati in 13 miliardi di euro – al potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale.

I tabaccai insorgono: “Così si favorisce il mercato illecito”

La reazione dei tabaccai italiani non si è fatta attendere. La Federazione Italiana Tabaccai (FIT) ha espresso in una nota la propria opposizione alla proposta europea, definendola “una misura pericolosa e miope”. Secondo la FIT, l’aumento della tassazione avrebbe un effetto diretto sull’espansione del contrabbando, alimentando un mercato parallelo privo di controlli e con conseguenze gravi sia per l’economia che per la salute pubblica. La federazione richiama anche l’esempio di Paesi come Francia, Irlanda e Paesi Bassi, dove aumenti eccessivi dei prezzi avrebbero causato una “espansione incontrollata” di traffici illegali e contraffazione, con danni per gli operatori economici, l’erario e i cittadini stessi.

Rischi per la salute legati al mercato nero

Oltre all’aspetto fiscale, i tabaccai mettono in guardia sui rischi per la salute legati all’acquisto di prodotti contraffatti: sigarette non controllate, spesso prodotte senza rispettare gli standard europei e con potenziali effetti nocivi ancora più gravi rispetto ai prodotti regolari. Una minaccia non solo per chi fuma, ma per l’intero sistema di prevenzione e sicurezza sanitaria costruito negli ultimi decenni in Europa.

Fonte: Il Fatto Quotidiano.

Lo sapevi che…?

  • In Italia il 24% degli adulti fuma regolarmente.
  • Un pacchetto costa oggi in media tra 5 e 6 euro.
  • L’OMS stima che il fumo causi oltre 93.000 morti l’anno solo in Italia.
  • Il contrabbando di sigarette è aumentato del 35% in alcune regioni europee dopo forti rincari fiscali.

FAQ – Domande frequenti

Quanto aumenterà il prezzo delle sigarette in Italia?
Potenzialmente fino a 3 euro in più per pacchetto, oltre ai 60 centesimi già previsti dalla manovra.

Quando entreranno in vigore questi aumenti?
L’aumento italiano è previsto gradualmente fino al 2028. Il provvedimento europeo è ancora in fase di consultazione.

Perché i tabaccai sono contrari?
Temono la perdita di clienti, la chiusura di attività e l’espansione del mercato nero.

Quali sono i benefici attesi per la salute?
Riduzione dei fumatori, calo dei tumori e più fondi per la sanità pubblica.

Le e-cig saranno tassate allo stesso modo?
Sì, l’armonizzazione riguarda tutti i prodotti contenenti tabacco o nicotina.