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La sostenibilità ambientale è diventata una priorità per tutti i cittadini, chiamati a impegnarsi a sviluppare comportamenti virtuosi per aiutare il nostro pianeta. L’acquisto di dispositivi ricondizionati è tra le eco-abitudini più diffuse e costituisce sicuramente un’ottima soluzione per contribuire a ridurre l’impatto ambientale causato dall’industria degli smartphone e dei tablet. Acquistare ricondizionato infatti riduce la produzione di rifiuti e fa risparmiare energie e risorse naturali, offrendo peraltro un’alternativa più economica e affidabile ai consumatori. 

Acquistare uno smartphone ricondizionato conviene davvero?

Tra i vantaggi più immediati legati all’acquisto di uno smartphone ricondizionato vi è sicuramente il risparmio economico. I prezzi sono infatti decisamente inferiori rispetto al nuovo, specie se si cerca un modello di smartphone non di ultimissima generazione. Tra i dispositivi più venduti vanno citati ad esempio gli iPhone 12 ricondizionati, che garantiscono ancora prestazioni di prim’ordine, rinunciando a qualche features delle versioni più recenti.

Scegliendo un telefono ricondizionato ci si assicura comunque un prodotto di assoluta qualità. iPhone e altri smartphone ricondizionati passano infatti attraverso un accurato processo di controllo qualità per garantire condizioni di funzionamento perfette. Prima di essere rimessi in vendita, vengono testati ed eventualmente riparati, garantendo al consumatore un’affidabilità generale praticamente uguale a quella di un prodotto di prima mano.

Contrariamente alla percezione comune infine i dispositivi ricondizionati godono in genere della stessa garanzia di 24 mesi di tutti i prodotti elettronici nuovi. Molti rivenditori di iPhone ricondizionati offrono addirittura politiche di restituzione o riparazione particolari, al fine di ingolosire ulteriormente i clienti ancora scettici sulla validità di questa categoria di prodotti.

Acquistare ricondizionato è la scelta migliore per chi ama l’ambiente

Le emergenze ambientali, come l’aumento del riscaldamento globale, l’esaurimento delle risorse naturali e l’inquinamento, stanno mettendo a dura prova la Terra e impongono un ripensamento delle abitudini dei cittadini dei paesi più industrializzati. Invertire la tendenza è una assoluta necessità se si vogliono scongiurare gli effetti della crisi climatica.

L’industria dell’elettronica ha una grande responsabilità in questo contesto, poiché device come smartphone e tablet contengono materiali potenzialmente tossici, che richiedono processi complessi sia per l’estrazione che per lo smaltimento. Inoltre, la produzione di nuovi dispositivi comporta l’utilizzo di risorse naturali, aumentando le emissioni di anidride carbonica e impattando sulle comunità locali coinvolte nella catena di approvvigionamento. Il progressivo sfruttamento di energie rinnovabili sta aiutando, ma la strada da fare è ancora molta.

Comprare uno smartphone ricondizionato è quindi un gesto piccolo ma con un grande potenziale di sostenibilità. Ogni singolo cliente può infatti contribuire a ridurre la quantità di rifiuti elettronici, senza per questo rinunciare a possedere un dispositivo di qualità. 

L’affermazione di questo mercato è dopotutto il segno di un’attenzione crescente rivolta alle pratiche di green economy ed economia circolare. I consumatori sono infatti molto più disposti rispetto al passato a comprare oggetti usati e i rivenditori si stanno specializzando sempre più in pratiche di ricondizionamento per allungare il ciclo di vita di dispositivi elettronici che in passato venivano troppo frettolosamente sostituiti.