Alla CGIL la social card del Governo Meloni per fare la spesa (ovviamente) non piace.

Il sindacato, che critica costantemente le azioni dell’esecutivo di centrodestra, ha affermato che “dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a 500 mila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio, il governo lancia in pompa magna quello che è semplicemente un contributo una tantum di 383 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità: praticamente l’equivalente di un solo caffè al giorno”.

Daniela Barresi, segretaria confederale della CGIL, a proposito della misura ‘Dedicata a te‘, ha aggiunto: “Quindi prima si cancella il reddito di cittadinanza, risparmiando a regime 2,7 miliardi di euro da uno strumento di contrasto alla povertà, poi, anziché intervenire sul potere d’acquisto di salari e pensioni, si prevede uno stanziamento di mezzo miliardo di euro per una misura dall’impatto risibile”.

Per Barbaresi “di fronte a ciò risultano davvero roboanti, al limite dell’imbarazzo, le dichiarazioni dei vari esponenti del Governo. Sarebbe questo il modo per sostenere le famiglie in difficoltà? Davvero uno schiaffo alle dignità delle persone in condizioni di disagio e povertà”.

Non la pensa così la FIESA Confesercenti

Di tutt’altro avviso è Daniele Erasmi, presidente di FIESA Confesercenti, la federazione dei negozi alimentari: “Sicuramente è stato fatto un buon lavoro dal governo, un altro buon lavoro viene fatto dalle nostre attività commerciali, che mettono a disposizione un’ulteriore scontistica del 15%. Con questo si dovrebbe dare un buon volano alle famiglie che in questo momento, a fronte degli aumenti dei prezzi, non riescono più ad acquistare beni di prima necessità. Se questa iniziativa viene promossa nel mondo giusto può avere molti risultati”.