Dopo una giornata di illazioni e minacce di querele, nel pieno della campagna elettorale per il 25 settembre, il COPASIR (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) ha comunicato che nei dossieri in possesso dell’intelligence USA, secondo cui la Russia avrebbe finanziato partiti stranieri in almeno 20 Paesi, “non dovrebbero esserci notizie che riguardano il nostro Paese”.

Così Adolfo Urso, presidente del COPASIR, che ha aggiunto: “Mi sono confrontato doverosamente con l’autorità delegata, Gabrielli, perché è il governo a dover avere notizie in merito, e posso dire che al momento non esistono notizie che riguardano l’Italia”.

Urso ha proseguito: “Io sono stato colto di sorpresa dalla notizia di questo dossier anche perché noi siamo l’organo di controllo e non ne avevamo avuto notizia. Da quel che mi è stato detto il governo si è subito attivato e al momento non esistono notizie che ci sia l’Italia” nella lista.

Urso ha sottolineato che “l’ingerenza straniera esiste: Cina e Russia cercano di delegittimare e sottomettere la nostra democrazia ma noi dobbiamo garantire una campagna elettorale serena. Noi dovremmo contrastare il gioco di Russia e Cina che vogliono far credere il voto nei vostri Paesi non conti nulla, che sono in grado di condizionarlo”. Comunque sia, il presidente del COPASIR chiederà conto a Washington sulle rivelazioni.

Salvini: “Mai chiesti e mai presi rubli”

Sulla vicenda è intervenuto stamane anche Matteo Salvini, leader della Lega, che ha chiarito a RTL 102.5: “Mai chiesti e mai presi soldi, rubli, dinaro o dollari dalla Russia. L’unica cosa che ho portato a casa da Mosca l’ultima volta che ci sono andato è stata Masha e orso per mia figlia. Strano che a dieci giorni dal voto arrivino queste fake news, sono dieci anni che ci sono inchieste e non hanno mai trovato nulla perché non c’è nulla. Deve intervenire il COPASIR? Facciano quello che vogliono, approfondiscano, chiedano. Io non ho mai preso un rublo, chi aiuta la Lega lo fa in Italia”.

Infine, per Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, si tratta di un dibattito su “cose che non esistono”