Incredibile incidente che è destinato a riaccendere il noto dibattito sulla caccia.

Questa volta a divenire oggetto della polemica non è l’uccisione di un animale o l’impallinamento di cercatori di funghi (come successo nelle scorse ore in provincia di Treviso), bensì lo spegnimento delle luci di un intero centro abitato.

E’ successo ancora una volta in Veneto, riferimento certo dell’Italia venatoria, dove nel centro abitato di Laghi di Cittadella, in provincia di Padova, gli abitanti hanno dovuto subire l’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica, causa caccia.

Un cacciatore, infatti, volendo centrare degli uccelli tranquillamente appollaiati su di un traliccio dell’ENEL, ha mandato in cortocircuito i cavi lasciando l’intera frazione totalmente al buio. I tecnici dell’ENEL, dopo aver verificato che i cacciatori avevano colpito i cavi di media tensione, hanno lavorato per ben cinque ore installando provvisoriamente ben due gruppi elettrogeni per ridare la corrente al paese. La luce è tornata alle ore 22.00.

Una nuova polemica che vede ancora una volta coinvolti sul tema della caccia, due Consiglieri Regionali agli antipodi, sia per idee politiche che per condivisione della caccia. Si tratta del Consigliere Andrea Zanoni (PD), noto ambientalista anticaccia che ha chiesto l’inasprimento delle pene, e del Consigliere Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) da sempre fedele alle istanze del mondo venatorio e che vorrebbe la depenalizzazione dei reati venatori. Era così, nella scorsa legislatura, anche al Parlamento Europeo. Poi, le successive elezioni, li hanno voluti nella regione di orgine, in Veneto, dove sono stati entrambi eletti, continuando, luci permettendo, una polemica che sembra non conoscere mai fine.
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