E’ stato fermato dai carabinieri a Torino Davide Vannoni, inventore del contestato metodo Stamina, trattamento rivolto alla cura delle malattie neurodegenerative e ritenuto dalla comunità scientifica privo di validità medica.

Nel corso degli anni, BlogSicilia vi ha raccontato molte storie di pazienti siciliani che si erano sottoposti alle infusioni di Vannoni sperando di ottenere benefici.

Vannoni sarebbe adesso indagato per associazione a delinquere. E’ già stato giudicato responsabile di truffa aggravata e somministrazione di framaci imperfetti.

L’inchiesta della Procura di Torino è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo. Dalla nuova inchiesta emerge che Vannoni continuava a praticare le infusioni all’estero, esattamente in Georgia e che al trattamento si sarebbero sottoposti numerosi pazienti italiani che avrebbero pagato fino a 27mila euro.

I carabinieri del Nas hanno eseguito alcune perquisizioni nei confronti di Erica Molino, biologa della Stamina Foundation, e di Rosalinda La Barbera, presidente della associazione Prostamina Life, ritenuta dagli inquirenti il veicolo di reclutamento dei malati.

Davide Vannoni cercava una nuova localita’ estera, dove riprendere l’attivita’ di Stamina per la quale aveva patteggiato una pena ad un anno e dieci mesi, con la condizionale, impegnandosi a rinunciare a qualsiasi iniziativa che gli permettesse di proseguire l’applicazione della controversa terapia.

Dalle intercettazioni a cui il padre della metodica e’ stato sottoposto, emergono infatti “persistenti e reiterati contatti volti a individuare una nuova localita’ estera ove riprendere l’attivita’”.

In Italia lo stop al metodo era arrivato dalle autorita’giudiziarie e sanitarie, con due bocciature da parte di altrettanti comitati scientifici. Questa documentazione ha portato il governo georgiano, lo scorso dicembre, alla decisione di porre fine alle sue attivita’. Dopo che la procura di Torino aveva avviato l’inchiesta che oggi ha portato al fermo di Vannoni, la vicenda era nuovamente approdata anche sulla rivista scientifica Nature, che aveva lanciato l’allarme sul cosiddetto
‘turismo delle staminali’.

Dalle intercettazioni, hanno spiegato gli investigatori, nelle ultime settimane sono emersi numerosi contatti volti a individuare una nuova località estera – dall’Ucraina alla Bielorussia, a Santo Domingo – dove riprendere l’attività.
Il provvedimento di fermo per Vannoni è scattato perché risultava prossimo un suo allontanamento dal territorio nazionale. I clienti reclutati in Italia e curati in Georgia sarebbero una cinquantina.

Dal Paese Usa Vannoni era stato allontanato lo scorso novembre a seguito di una segnalazione partita dalla Procura di Torino. Complessivamente le persone coinvolte nella nuova inchiesta, coordinata dal procuratore Vincenzo Pacileo, sarebbero meno di una decina. Tra questi figurerebbero alcuni collaboratori che hanno familiari affetti da patologie neurodegenerative.