Fiori, candele, messaggi. Proseguono le commemorazioni in piazza Breitscheidplatz dopo il tremendo attentato terroristico, mentre le indagini sull’attentato di Berlino si spostano anche verso la Tunisia. Paese di origine di Anis Amri, il 24enne autore della strage nel mercatino di Natale della capitale tedesca, ucciso alle porte di Milano durante uno scontro a fuoco con la polizia.
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I media tunisini, nel giorno in cui la salma dell’unica vittima italiana della strage, Fabrizia Di Lorenzo, è rientrata in Italia, rilanciano la notizia che le forze di sicurezza hanno smantellato ieri una presunta cellula terroristica composta da tre membri di età tra i 18 ed i 27 anni, attiva tra Fouchana nel governatorato di Ben Arous, e Oueslatia, in quello di Kairouan. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che tra gli arrestati c’è anche il nipote del presunto killer di Berlino, che ha confessato, durante gli interrogatori di polizia, di aver comunicato con lo zio via Telegram per aiutarlo al fargli eludere i controlli di polizia. Amri, ricercato in tutta Europa e auto del video di rivendicazione dell’attentato, è riuscito a lasciare la Germania, transitare con ogni probabilità in Francia e arrivata in Italia, indisturbato.
Il mercato di Natale due giorni fa, dopo 3 giorni di lutto, ha intanto riaperto. I berlinesi continuano la loro vita ma sono ancora in tanti a lasciare un ricordo sul luogo della strage del 19 dicembre che ha causato la morte 12 persone.
(Foto di Ignazio Marchese)
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