Non è possibile escludere che fra le vittime dell’attentato di Nizza ci siano italiani anche se fino ad ora non risultano nostri connazionali fra i feriti registrati.

La notizia rimbalza dalla Farnesina e conferma ciò che era apparso chiaro da subito. Sorprende che non ci siano italiani fra i feriti visto che sono 30 mila gli italiani che vivono a Nizza e almeno un migliaio si erano registrati negli alberghi. Ed è stato proprio un italiano che vive e lavora a Nizza uno dei primi a raccontare l’accaduto, Thomas Russo ha un ristorante poco distante dalla Promenade Des Angles dove il camion dell’attentatore trentunenne franco tunisino si è abbattuto sulla folla che rientrava dopo aver assistito ai giochi d’artificio della festa nazionale del 14 luglio. 84 le vittime accertate, cento i feriti almeno 18 molto gravi. Fra i feriti 54 bambini mentre altri 30 si trovano in una caserma di Nizza perché hanno perso i genitori nella folla creatasi dopo la precipitosa fuga.

E proprio Thomas Russo ristoratore, ha dato rifugio a un centinaio di persone dopo l’attentato. E tornando agli italiani che si trovavano in strada sono almeno tre le persone che risultano disperse anche se non da fonti ufficiali. Sui canali twitter e facebook istituiti per far ritrovare fra loro le persone che si sono perse nella fuga ci sono post di familiari che cercano congiunti. Mancano all’appello un giovane e una coppia di anziani che si trovavano certamente sulla promenade des angles e non sono rientrati a casa o in albergo.

Impossibile, al momento, avere notizie certa visto che non tutti i corpi sono stati ancora recuperati e men che meno identificati. E a Palermo per decisione del sindaco Orlando su Palazzo delle Aquile sede del Comune sventola a mezz’asta la bandiera delle nazioni Unite “per onorare e commemorare – ha detto Orlando – le vittime di tutti gli attacchi terroristici avvenuti in questi mesi. Oggi piangiamo e commemoriamo le vittime di Nizza, come ieri abbiamo pianto e commemorato quelle di Dacca, di Orlando, del Cairo, di Parigi, di Ankara”.