Spari ed esplosioni si sono uditi nella capitale del Sudan, Khartoum, dopo giorni di tensione tra la forza paramilitare guidata dal generale Dagalo (molto vicino alla Russia e appoggiato dal gruppo Wagner) e l’esercito del Paese. Le tensioni, come spiegato dalla BBC, sono scoppiate dopo una proposta di transizione al governo civile.

Reuters ha riferito che sono stati uditi colpi di arma da fuoco vicino al quartier generale dell’esercito nel centro della città. Le forze paramilitari di supporto rapido (RSF) sostengono di avere preso il controllo dell’aeroporto.

Da parte sua, l’esercito ha affermato che i combattenti delle RSF stanno cercando di impossessarsi del quartier generale militare: “I combattenti delle Forze di supporto rapido hanno attaccato diversi accampamenti dell’esercito a Khartoum e in altre parti del Sudan”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito, il generale di brigata Nabil Abdallah. “Gli scontri sono in corso e l’esercito sta svolgendo il suo dovere di salvaguardare il Paese”, ha aggiunto.

L’agenzia di stampa Reuters ha citato anche testimoni che affermano che ci sono stati colpi di arma da fuoco nella città settentrionale di Merowe. Alarabya TV, inoltre, sta trasmettendo immagini del fumo che proviene da un accampamento militare.

Cosa sta succedendo in Sudan?

I generali guidano il Sudan tramite quello che viene chiamato il Sovrano Consiglio sin dal colpo di stato dell’ottobre 2021.

L’RSF è sotto il comando del vicepresidente del consiglio Mohamed Hamdan Dagalo. L’esercito, nel frattempo, è guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, che è a capo del Sovrano Consiglio.

La proposta di passare a un governo a guida civile è naufragata perché l’RSF vuole che la transizione avvenga tra dieci anni ma l’esercito vuole che si faccia in due.

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