• Il DDL di Bilancio 2022 prevede novità anche sul Superbonus 110%.
  • Tra le modifiche lo stop al caro prezzo e i rischi congelati.
  • Previsti anche controlli preventivi.

Mentre si attende il via libera da Palazzo Chigi per l’avvio dell’iter parlamentare del DDL di Bilancio 2022, ci sono novità sul Superbonus al 110%, ovvero la misura di incentivazione, introdotta dal decreto-legge ‘Rilancio’ del 19 maggio 2020, che punta a rendere più efficienti e più sicure le abitazioni. Il meccanismo del superbonus prevede la possibilità di effettuare i lavori a costo zero per tutti i cittadini. Ecco cosa cambia.

STOP AL CARO PREZZI

Uno degli effetti collaterali dei bonus edilizi è stato il rialzo dei prezzi degli interventi, spesso ingiustificato. Fatture gonfiate, contando sul fatto che almeno la metà della spesa, se non l’intero importo, è a carico dello Stato e quindi il contribuente non è incentivato al controllo. Per evitare che i costi dei lavori lievitino in modo anomalo, nasceranno dei listini di riferimento, dei ‘prezzari’ ad hoc. Si tratta di una misura che avrebbe chiesto lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi.

RISCHI CONGELATI

Stop a cessione del credito o sconto in fattura per il Superbonus e gli altri bonus ristrutturazioni se emergono “profili di rischio” che vanno verificati. Si prevede che l’Agenzia delle Entrate possa sospendere “fino a 30 giorni” gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio che saranno individuati per ogni “diversa tipologia dei crediti ceduti”.  All’esito positivo delle verifiche, o trascorsi 30 giorni, la cessione del credito diventa efficace.

CONTROLLI PREVENTIVI

Esteso l’obbligo del visto di conformità – rilasciato da commercialisti e Caf – anche nel caso in cui il Superbonus 110% sia portato in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi. L’obbligo non sussiste se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente. Al momento, invece, il visto è richiesto solo nel caso di cessione del credito o sconto in fattura. Da gennaio l’obbligo scatta anche per gli altri bonus edilizi. Inoltre, viene snellita e resa più rapida l’attività di accertamento e di recupero delle imposte dovute da parte dell’Agenzia delle Entrate.

CESSIONI PROROGATE

In manovra vengono rifinanziate per tre anni, fino al 2024, la cessione del credito e lo sconto in fattura in favore di sismabonus, ecobonus (tra cui gli infissi), bonus facciate e le colonnine di ricarica. Confermati anche la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura per il Superbonus al 110%, che vengono in questo caso prorogati fino al 31 dicembre 2025. La detrazione relativa al Superbonus, però, comincerà a calare dopo il 2023: sarà del 70% per le spese sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nel 2025. Resta, per ora, il limite per le villette unifamiliari già approvato in CDM: solo i proprietari con un Isee sotto i 25mila euro potranno accedere al super-sconto.

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