Il virologo Roberto Burioni, intervistato dal Corriere della Sera, a proposito dei tamponi come metodo per l’individuazione dei casi di coronavirus, ha affermato: «Il tampone, attualmente usato per intercettare la presenza del virus nel naso e nella gola, è molto affidabile e preciso. Però ormai non ha molto significato in chi ha sintomi respiratori e per di più ha una polmonite che si può facilmente vedere con una lastra ai polmoni. Finita la circolazione del virus influenzale, questa condizione è praticamente solo da coronavirus».

Burioni, professore di Microbiologia e virologia all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, ha aggiunto che il tampone «è invece indicato per capire chi è veramente guarito. Per parlare di guarigione occorre che due tamponi, eseguiti a distanza di uno o due giorni, risultino negativi».

Il virologo, però, ha parlato anche dell’esistenza di un altro test: la ricerca di anticorpi anti-coronavirus nel sangue: «Permette di valutare quante persone sono venute, davvero, in contatto con il virus e si sono difese, anche senza sintomi». Inoltre, c’è anche l’obiettivo di sviluppare test più rapidi per arrivare a una diagnosi: «Tutti questi test – ha affermato Burioni – utili per identificare i potenziali diffusori del virus devono poi essere confrontati con i dati che ci arrivano dalla tecnologia digitale».

Intanto, a proposito di tamponi, l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha fatto sapere che la Regione Lombardia è quella «che ha fatto il maggior numero di tamponi, a ieri ne abbiamo fatti 70.598. Ora stiamo ampliando in maniera selettiva questa pratica, abbiamo previsto che i medici di medicina generale facciano il tampone e lo stesso per il personale sanitario che ha anche poche linee di febbre, 37.5. Stiamo valutando anche l’efficacia di questi test rapidi che a noi non risultano avere grande efficacia».

Gallera ha poi detto: «Oggi abbiamo 22 laboratori attivati e facciamo 5mila test al giorno, posso farne anche un milione di tamponi ma poi devo avere il tempo di processarli, se ci metto un mese e mezzo evidentemente non serve, dobbiamo lavorare in maniera efficace e selettiva».

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