La tempesta artica che ha portato la neve al Nord si sta spostando verso il Centro-Sud, con venti estremi e fenomeni intensi. Antonio Sanò, fondatore del sito iLMeteo.it, conferma: “La burrasca imperverserà sul Medio Adriatico e tra Mar Ligure e Tirreno settentrionale, spostandosi successivamente verso il Tirreno centrale e meridionale”.
Le condizioni meteo-marine saranno particolarmente critiche anche nella giornata di venerdì, con marosi eccezionali che nella notte hanno raggiunto altezze di 7-8 metri tra Liguria di Levante e Toscana. Nelle prossime ore, onde alte fino a 4-5 metri interesseranno il Tirreno, dalla Sardegna occidentale fino a Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.
Rovesci diffusi al Centro-Sud
Oltre ai venti estremi, sono attesi rovesci intensi su molte regioni del Centro-Sud, con accumuli particolarmente significativi su Lazio, Campania e Calabria. Le precipitazioni si concentreranno soprattutto nelle aree interne delle regioni tirreniche, con parziale estensione alle regioni adriatiche. Nel corso di venerdì sera, con lo spostamento della tempesta verso i Balcani, è previsto un miglioramento generale che interesserà gran parte del Paese.
Temperature in picchiata
Il fine settimana segnerà una tregua dalle burrasche, ma porterà un ulteriore calo delle temperature minime. L’alba di sabato 23 novembre sarà particolarmente gelida, con valori che toccheranno i -5°C in Pianura Padana e i -3°C/-4°C a Torino e Milano. Domenica, nonostante un lieve aumento delle temperature, l’atmosfera rimarrà decisamente invernale.
“Sbigottimento meteo” in Europa
Un evento meteorologico senza precedenti colpirà l’Europa domenica 24 novembre, definito da iLMeteo.it come uno scenario di “sbigottimento meteo”. Si formerà un super uragano con caratteristiche tropicali, situato lontano dall’Italia, ma capace di influenzare il nostro clima. Questo ciclone, con una pressione prevista di 940 hPa – tipica di un uragano di categoria 4 – porterà venti superiori ai 200 km/h tra Irlanda e Scozia. Le correnti associate si faranno sentire anche in Italia, causando nubi e deboli precipitazioni, specialmente nelle regioni occidentali.
Crisi climatica e anomalie tropicali
L’eccezionalità di un uragano tropicale in Europa a novembre è un chiaro segnale della crisi climatica in atto. Il riscaldamento globale sta alterando profondamente i fenomeni atmosferici, portando eventi estremi in luoghi e stagioni insolite. Secondo gli esperti, il 2024 sarà con il 99% di probabilità l’anno più caldo della storia. Le acque relativamente fredde del Nord Atlantico non sono più una barriera naturale per cicloni di tale intensità, con conseguenze potenzialmente devastanti per le regioni coinvolte.
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