Trump ordina il dispiegamento di due sottomarini nucleari in risposta alle dichiarazioni ostili dell’ex presidente russo Medvedev.

Le dichiarazioni provocatorie dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev hanno spinto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a ordinare il riposizionamento di due sottomarini nucleari, mentre la guerra in Ucraina continua a mietere vittime e i colloqui di pace restano in stallo.

Trump risponde a Medvedev: sottomarini nucleari in posizione

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un’azione militare significativa in risposta alle parole dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attuale numero due del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. “Sulla base delle dichiarazioni altamente provocatorie dell’ex Presidente russo Dmitry Medvedev, ora Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, ho ordinato il riposizionamento di due sottomarini nucleari nelle regioni appropriate, nel caso in cui queste dichiarazioni insensate e provocatorie fossero più di questo”, ha scritto Trump sul suo social network Truth Social. Ha poi aggiunto: “Ho ordinato il posizionamento di due sottomarini nucleari nelle aree appropriate, nel caso in cui queste dichiarazioni idiote e provocatorie siano più gravi. Le parole sono importanti e spesso possono avere conseguenze indesiderate, spero che questa volta non sia così”.

La mossa di Trump arriva dopo un messaggio su X di Medvedev: “Trump sta giocando al gioco dell’ultimatum con la Russia: 50 giorni o 10… Dovrebbe ricordare due cose: 1. La Russia non è Israele e nemmeno l’Iran. 2. Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con il suo stesso Paese. Non seguite la strada del “Sleepy Joe”!”.

La guerra in Ucraina: perdite pesanti e avanzate russe

Sul campo, la guerra in Ucraina continua a registrare un bilancio tragico. Secondo un post di Trump su Truth Social, “quasi 20.000 soldati russi sono morti questo mese nella ridicola guerra con l’Ucraina. La Russia ha perso 112.500 soldati dall’inizio dell’anno. Sono tante morti inutili!”. Ha poi aggiunto che anche l’Ucraina ha subito gravi perdite, con “circa 8.000 soldati” caduti dal 1° gennaio 2025, senza contare i dispersi, e un numero minore di civili uccisi a causa dei razzi russi su Kiev e altre località.

“Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere: questa è la guerra di Biden, non di ‘Trump’. Sono qui solo per vedere se posso fermarla!”, ha concluso Trump.

Nel frattempo, le truppe russe avanzano. Il presidente Vladimir Putin ha confermato la conquista della città ucraina di Chasiv Yar, nell’autoproclamata repubblica di Donetsk, come riportato dall’agenzia russa Tass. Sergey Mironov, leader del partito Russia Giusta, ha dichiarato che questa vittoria “apre la strada alle città vitali del Donbass sotto il controllo ucraino”. Secondo l’Institute for the Study of War (Isw), citato dal Guardian, le forze russe hanno conquistato 713 chilometri quadrati di territorio ucraino a luglio, segnando un’accelerazione per il quarto mese consecutivo, mentre le truppe di Kiev hanno recuperato solo 79 chilometri quadrati.

Inoltre, un attacco con droni su Kiev nella notte tra il 30 e il 31 luglio ha causato 31 morti, di cui cinque bambini.

Colloqui di pace in stallo

I negoziati per un cessate il fuoco restano lontani da una svolta. Durante un incontro bilaterale con il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, Vladimir Putin ha ribadito che i “principali obiettivi” di Mosca in Ucraina sono invariati, ma ha espresso l’auspicio che “i colloqui per una pace stabile e duratura tra la Russia e l’Ucraina continuino”. Tuttavia, ha sottolineato che tali negoziati dovrebbero svolgersi “in un clima sereno, lontano dalle telecamere” e nel quadro della “sicurezza europea nel suo insieme”. Putin ha anche accusato chi è deluso dai colloqui di nutrire “aspettative irrealistiche”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto con un’apertura condizionata: “Se le dichiarazioni provenienti dalla Russia sono segnali di una reale volontà di porre fine alla guerra con dignità e stabilire una pace veramente duratura – e non un semplice tentativo di guadagnare tempo per la guerra o di ritardare le sanzioni – allora l’Ucraina ribadisce ancora una volta la sua disponibilità a incontrarsi a livello di leader in qualsiasi momento”. Ha poi aggiunto: “Proponiamo di passare dagli scambi di dichiarazioni e incontri a livello tecnico ai colloqui tra leader. Gli Stati Uniti lo hanno proposto. L’Ucraina lo aveva sostenuto. Ciò che serve è la disponibilità della Russia”.

Il terzo round di colloqui a Istanbul, in Turchia, tenutosi la scorsa settimana, si è concluso in meno di un’ora, con un unico accordo sullo scambio di prigionieri. Trump ha avvertito che, senza un cessate il fuoco entro l’8 agosto, gli Stati Uniti imporranno un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.