Il regalo di Natale di Disney+ per i suoi abbonati adulti, nella sezione Star, è The Last Duel, il film diretto dal mostro sacro Ridley Scott e uscito nei cinema italiani il 14 ottobre scorso. Quindi, già disponible in streaming neanche due mesi dopo.

Il cast, come si suol dire in questi casi, è stellare: Matt Damon nel ruolo di Jean de Carrouges; Adam Driver in quello di Jacque Le Gris; Jodie Cormer nelle vesti di Marguerite de Carrouges; Ben Affleck è il conte Pierre d’Alençon.

La storia – basata su fatti realmente accaduti – è ambientata nella Francia del XIV secolo, precisamente nel 1386, e racconta l‘ultimo ‘duello di Dio’ – chiamato anche duello giudiziario, duello ordalico o combattimento giudiziario – ovvero una contesa risolta con le armi (a cavallo o senza) dove l’esito finale, secondo la credenza dell’epoca, non dipendeva dal valore di uno dei duellanti ma dal giudizio di Dio. In pratica, il vincitore doveva essere per forza il giusto perché era stato Dio a fare in modo che prevalesse.

Ebbene, nel caso del film del regista 84enne – che, nonostante l’età, ha diretto un prodotto colossale e, quindi, sicuramente iper impegnativo, con scene di battaglie molto intense e credibili – i duellanti sono Jean de Carrouges e Jacque Le Gris, con quest’ultimo accusato dalla moglie del primo di essere stata violentata. Attenzione, però, la causa scatenante del confronto non è l’onore della donna bensì del marito perché la moglie era pur sempre un ‘oggetto’ del suo patrimonio.

Da qui la forte connotazione tematica del film: il ruolo marginale della donna nella società medievale che non può non trovare mesta continuità in quello dell’età contemporanea perché, assistendo alla storia, tornano subito in mente le troppe storie di cronaca che sentiamo ogni giorno: femminicidi, maltrattamenti in famiglia, stupri… Con lo sfondo, negli Stati Uniti, del movimento femminista Me Too.

La novità che acchiappa di Last Duel è che non ha un percorso lineare nello svolgimento della trama. Il film, infatti, è diviso in tre parti, o meglio in tre verità. La prima è quella di Jean Carrouges (Matt Damon); la seconda è quella di Jacque Le Gris (Adam Driver); la terza è quella di Marguerite De Carrouges (Jodie Cormer).

Ora ogni parte dà diversi dettagli, a volte spiazzanti, della medesima storia. Si parte dalla visione fedele, innamorata, cavalleresca del marito; si arriva a quella appassionata dell’amante che vuole dare una nuova vita all’amata, soggiogata da un consorte freddo e mammone; si finisce con quella della donna, la vera vittima dei due uomini… è la sua verità, come lo spettatore capirà da un effetto sul sottotesto, coincide con la Verità dei fatti (anche se storicamente non abbiamo prove certe).

Sì, perché è la donna in quanto tale la protagonista della vicenda, non i duellanti. La donna che è costretta a subire il corso dei suoi eventi determinati dagli altri; che può solidarizzare con le altre soltanto in silenzio e con gli sguardi; che non può pretendere la giustizia per sé perché non ne ha diritto, essendo sempre un essere diabolico e tentatore.

The Last Duel, tirando le somme, è un bel film, che già odora di Oscar, soprattutto per Jodie Cormer, attrice britannica che, sono certo, vedremo spesso d’ora in poi al cinema, in produzioni di successo, dopo una già ottima carriera nella serialità televisiva (ha già sulla bacheca un Premio Emmy come migliore attrice drammatica in Killing Eve).

Ben Affleck è il conte Pierre d’Alençon

Attenzione, però, anche alla possibilità che possa arrivare un Oscar come migliore attore non protagonista per Ben Affleck, che torna a recitare con Matt Damon dopo Will Hunting del 1997, vincitore di due statuette. Affleck che, stando all’idea originale avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Jacque Le Gris ma poi Adam Driver si sarebbe proposto personalmente, ha recitato magnificamente negli abiti e nei capelli ‘ossigenati’ del conte Pierre d’Alençon. È riuscito a essere allo stesso tempo viscido, cinico e calcolatore.

Ultima cosa da ricordare ma non per importanza: Matt Damon e Ben Affleck, insieme a Nicole Holofcener, sono anche i produttori del film. E hanno fatto centro. Ci meritiamo altre pellicole come queste…

Voto: 7.5/10.