Circa trecento cani intercettati su di un camion che li stava trasportando al macello. E’ successo nella giornata di ieri nella città Cinese di Sian, capoluogo della provincia dello Shaanxi.
A darne comunicazione è l’ONG Britannica Guardians of Chinese Animal Protection che riferisce di attivisti Cinesi partners dell’americana Humane Society.
I cani erano stipati all’interno del camion e viaggiavano privi di ogni certificazione sanitaria oltre che di quella sulla provenienza. Sul posto, grazie al tam tam degli attivisti, si è altresì recata una persona che aveva smarrito il cane. Il povero animale, verosimilmente rubato, era proprio su quel camion ed appena ha visto l’uomo si è letteralmente gettato tra le braccia di quest’ultimo.
Ormai da alcuni anni gli attivisti cinesi hanno salvato diverse migliaia di cani dai macelli di alcune regioni della Cina. Non in tutto il paese vi è, però, questa abitudine alimentare la quale, ove consentita, deve avvenire nel rispetto delle regole sanitarie e con una certificata sulla provenienza. Condizioni, però, che non sempre vengono rispettate, anzi, secondo alcuni, il cane “a norma” è molto difficile da ottenere per via degli alti costi di quarantena contro la rabbia.
Per gli attivisti, si tratta comunque di un “assalto” volto sia al salvataggio dei cani che per ottenere il bando totale di questi commerci, a prescindere, cioè, se legali oppure no. Una campagna innovativa che si scontra contro vecchie abitudini alimentari difficili da sdradicare. Un po’ come la Pasqua ed il tanto famoso agnello che di certo, in termini di empatia, ha ben poco di meno rispetto al cane.
Per i cani di Sian si attende ora il nulla osta delle autorità governative al fine di ottenere l’affidamento.
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