Il governo ucraino ha comunicato che è stato rinvenuto a Izyum, pochi giorni dopo la riconquista della città, una fossa comune con centinaia di croci di legno, la maggioranza contrassegnata da numeri. Si parla di 440 persone sepolte ed è già cominciata la riesumazione di alcune tombe.

Non è ancora chiaro cosa sia successo alle vittime ma i primi resoconti – come riportato dalla BBC – suggeriscono che alcune potrebbero essere morte a causa dei bombardamenti e dalla mancanza di accesso all’assistenza sanitaria. Inoltre, alcune tombe potrebbero appartenere a soldati ucraini.

Izyum, invasa dall’esercito russo nei primi giorni della guerra, è stata usata come centro militare chiave per rifornire le forze del Cremlino da est. Nel suo consueto discorso notturno, il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che sono cominciate nell’area le “azioni procedurali necessarie”. E ancora: “Vogliamo che il mondo sappia cosa sta realmente accadendo e cosa ha portato l’occupazione russa. Bucha, Mariupol, ora, sfortunatamente, Izyum… La Russia lascia la morte ovunque e deve essere ritenuta responsabile per questo”.

Serhii Bolvinov, l’investigatore capo della polizia per la regione di Kharkiv, ha rivelato a Sky News che potrebbero esserci altri luoghi di sepoltura di massa in quell’area e, parlando delle 440 tombe di Izyum, ha spiegato che le esumazioni al momento hanno evidenziato che le vittime sono morte per varie ragioni: “Sappiamo che alcuni sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, altri a causa del fuoco dell’artiglieria, i cosiddetti traumi da esplosione di mine. Alcuni sono morti a causa degli attacchi aerei. Inoltre, abbiamo informazioni che molti corpi non sono stati ancora identificati, per cui le ragioni della morte saranno stabilite durante le indagini”.

Si è appreso, infine, che gran parte di Izyum è in rovina. Un politico locale ha riferito ai giornalisti che fino all’80% delle infrastrutture della città è stata distrutti e stanno emergendo molti corpi tra le macerie.

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