L’Ucraina ha respinto l’offerta del presidente russo Vladimir Putin di un cessate il fuoco di 36 ore durante il Natale ortodosso di oggi e domani, 6 e 7 gennaio.
Come comunicato dal Cremlino, Putin ha ordinato alle truppe russe di osservare la tregua temporanea dopo la proposta del patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa.
“Tenendo conto dell’appello di Sua Santità il Patriarca Kirill, incarico il Ministro della Difesa della Federazione Russa di introdurre un regime di cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto delle parti in Ucraina dalle 12:00 del 6 gennaio 2023 alle 00:00 :00 il 7 gennaio 2023″, ha dichiarato Putin.
Premesso che il 70% dei russi e degli ucraini s’identifica come cristiano ortodosso, Putin ha anche invitato le forze ucraine a rispettare il cessate il fuoco per consentire ai cristiani ortodossi la possibilità di “assistere alle funzioni la vigilia di Natale, così come il giorno di Natale”.
Il cessate il fuoco è il primo su larga scala annunciato da Putin da quando la Russia ha lanciato la sua invasione dell’Ucraina nel febbraio dello scorso anno.
Tuttavia, l’appello di Putin per un cessate il fuoco temporaneo è stato respinto dal consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che lo ha tacciato di “propaganda” e “trappola cinica”. E ha aggiunto che la Russia “deve lasciare i territori occupati, solo allora ci sarà una tregua temporanea. Tieni l’ipocrisia per te”.
Secondo Institute for the Study of War (ISW), think-tank statunitense, la proposta di Putin è un trucco per poter incolpare l’Ucraina di violarla e di non volere la pace. Putin, scrive l’ISW, “potrebbe aver invocato la tregua per dare poi la colpa all’Ucraina di essere intransigente e di non volere intraprendere i passi necessari in direzione di negoziati”.
Commenta con Facebook