“Non abbiamo ancora alcuna indicazione che i russi abbiano preso la decisione di usare le armi nucleari, biologiche e chimiche sul campo di battaglia”. Così oggi, lunedì 24 ottobre, alla stampa un alto funzionario militare americano.

E ha aggiunto: “Naturalmente, continuiamo a guardare da vicino e manteniamo aperte le linee di comunicazione con i nostri alleati e partner, ucraini e russi”.

Mosca, dal canto suo, ha comunicato che il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov ha parlato con il suo omologo statunitense, il generale Mark Milley, della “bomba sporca” che l’esercito ucraino avrebbe intenzione di usare. Kiev, però, smentisce, temendo che si tratta di una menzogna per legittimare l’uso di un’arma simile sul suolo ucraino, ad esempio un’arma nucleare tattica per rappresaglia.

Una ‘bomba sporca’ o radiologica è costituita da esplosivi convenzionali con materiale radioattivo destinato a diffondersi in polvere quando esplode.

Gli USA, con Ned Pride, portavoce del dipartimento di Stato, hanno dichiarato alla stampa che “abbiamo detto molto chiaramente ai russi che ci saranno conseguenze se usano armi nucleari o bombe sporche”.

Tuttavia, sempre Price ha ricordato che gli USA “non entreranno in guerra con la Russia. Il presidente Biden è stato chiaro. Non entreremo in guerra con la Russia ma forniremo all’Ucraina quello che le serve per contrastare l’aggressione russa”.

“Faremo tutto quello che serve per sostenere” Kiev “sia attraverso l’assistenza militare che con sanzioni”, ha concluso Price.

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