Papa Francesco, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato: “Ho chiesto al cardinale Parolin, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?”.  Invece, “a Kiev per ora non vado. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin”.

Il Pontefice ha poi rivelato che il presidente ungherese Viktor Orban, “quando l’ho incontrato (il 21 aprile scorso, n.d.r.) mi ha detto che i russi hanno un piano, che il 9 maggio finirà tutto. Spero che sia così, così si capirebbe anche la celerità dell’escalation di questi giorni. Perché adesso non è solo il Donbass, è la Crimea, è Odessa, è togliere l’Ucraina il porto del Mar Nero, è tutto. Io sono pessimista, ma dobbiamo fare ogni gesto possibile perché la guerra si fermi”.

Papa Francesco ha anche raccontato cos’ha detto al capo della chiesa ortodossa Kirill: “Il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin. Fratello, noi non siamo chierici di Stato, non possiamo utilizzare il linguaggio della politica ma quello di Gesù. Siamo pastori dello stesso santo popolo di Dio. Per questo dobbiamo cercare vie di pace, far cessare il fuoco delle armi”.

Per il Pontefice, poi, è possibile che “l’abbaiare della NATO alla porta della Russia” abbia indotto Mosca a reagire male e a scatenare la guerra in Ucraina. “Un’ira che non so dire se sia stata provocata ma facilitata forse sì”.

Infine, per Papa Francesco in Ucraina “si stanno sperimentando le armi. Non so rispondere, sono troppo lontano, all’interrogativo se sia giusto rifornire gli ucraini. La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre cose. Le guerre si fanno per questo. Per provare le armi che abbiamo prodotto. Cosi’ avvenne nella guerra civile spagnola prima del secondo conflitto mondiale”.

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