Joe Biden, presidente degli USA, ha ricevuto a Washington il suo omologo sudcoreano Yoon Suk Yeol.

Biden, che ieri ha annunciato la sua ri-candiatura, ha affermato: “Estendiamo la deterrenza a difesa di Seul contro le minacce nucleari nordcoreane ma continuiamo a cercare serie e sostanziali svolte diplomatiche” per rafforzare la stabilità nella regione.

Dal canto suo, Yoon Suk Yeol, ha avvisato che, se nella penisola coreana saranno usate “armi nucleari”, la Corea del Sud e gli Stati Uniti “risponderanno rapidamente”.

E Biden ha chiarito che un attacco nucleare della Corea del nord causerebbe la fine del regime perché, come risposta, avrebbe l’uso delle armi atomiche anche da parte degli USA: “Un attacco nucleare della Corea del Nord contro gli Stati Uniti o i suoi alleati o partner è inaccettabile e comporterà la fine di qualunque regime intraprenda un’azione del genere”, ha detto.

Infine, proprio oggi, mercoledì 26 aprile, un sottomarino nucleare statunitense ha visitato la Corea del Sud per la prima volta da decenni nell’ambito di un piano per rafforzare la deterrenza nucleare contro Pyongyang.

Lo hanno riferito media statunitensi, citando un alto dirigente americano, secondo cui le misure svelate oggi a Washington non si vedevano dal culmine della Guerra Fredda.

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