La nota della Food and Drug Administration (USA)

Vaccino Johnson&Johnson, scoperto legame con una sindrome neurologica rara

L’agenzia farmaceutica americana, la Food and Drug Administration (FDA), ha messo in guardia ieri, lunedì 12 luglio, da un «rischio aumentato» di sviluppare la sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia neurologica, associata al vaccino Johnson & Johnson anti Covid-19.

Le autorità sanitarie statunitensi hanno identificato 100 casi segnalati di persone che hanno sviluppato questa sindrome su quasi 12,5 milioni di dosi somministrate. Di questi 100 casi, 95 sono stati gravi e hanno richiesto il ricovero in ospedale. Una persona è morta.

Johnson & Johnson ha replicato così: «Le probabilità che ciò accada sono molto basse e il tasso di casi segnalati supera soltanto di un piccolo margine il tasso di base nella popolazione generale», ha affermato lunedì sera la società farmaceutica Johnson & Johnson in una nota.

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La sindrome di Guillain-Barré è un attacco ai nervi periferici caratterizzato da debolezza o addirittura paralisi progressiva, il più delle volte a partire dalle gambe e talvolta salendo fino a raggiungere i muscoli respiratori, i nervi della testa e del collo.

Nel suo avvertimento, la FDA ha affermato che, nella maggior parte delle persone, i sintomi cominciano entro 42 giorni dalla ricezione del vaccino.

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Le persone che hanno ricevuto questo siero dovrebbero consultare urgentemente un medico se hanno difficoltà a camminare, deglutire o masticare, nonché problemi di linguaggio, vista doppia, incapacità di muovere gli occhi. La FDA, tuttavia, ha affermato che «continua a scoprire che i benefici del vaccino superano chiaramente i potenziali rischi».

Quest’annuncio è un ulteriore colpo al farmaco di Johnson & Johnson, approvato d’urgenza negli Stati Uniti d’America a febbraio 2021, sospeso per dieci giorni ad aprile dopo le segnalazioni di donne che hanno sviluppato casi gravi di coaguli di sangue in associazione a bassi livelli di piastrine in seguito a la loro vaccinazione. Anche in quel caso le autorità sanitarie stabilirono che i benefici del vaccino superano i rischi.

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