Walter Ricciardi, membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in audizione alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha annunciato: «Nell’arco di 12 mesi, entro la prossima primavera, contiamo di avere dei risultati ed un vaccino consistente».

«Sui vaccini – ha spiegato l’esperto – c’è un’accelerazione enorme ed oggi sono pià di 100 i gruppi di ricerca al lavoro. Si sta verificando una grande collaborazione internazionale ma, purtroppo, vediamo il distanziamento degli Usa che hanno deciso di fare da soli: il mondo lavora in coalizione e gli Usa lavorano da soli».

A proposito dell’APP, poi, Ricciardi ha detto: «È uno strumento importante. Nel momento in cui viene utilizzato bene ha una straordinaria potenzialità. La app dovrebbe essere centralizzata».

Poi, sulla fase 2, cominciata ieri, il membro italiano dell’OMS ha affermato: «Un’attenta gestione delle differenze tra le Regioni – e una flessibilità – potrebbe portare a decisioni differenziate per territori che oggi hanno poco in comune. La mobilità deve essere controllata e eventualmente limitata ma inibire l’apertura di certe attività produttive o commerciali in Regioni che hanno un indice basico di riproduzione 0 non ha molto senso né dal punto di vista epidemiologico né dal punto di vista economico».

Ricciardi ha anche parlato della terapia con il plasma, definita «promettente.  Credo che sarà una strada importante da percorrere ma serve ancora tempo per valutare la sperimentazione».

Infine, parlando delle misure per il contenimento della diffusione del coronavirus, Ricciardi ha affermato che la convivenza «deve essere fondata su cinque pilastri che indirizzeranno le fasi. Il primo è quello delle misure non mediche, ovvero comportamentali. Ad esempio il distanziamento fisico perseguito in maniera costante. In questo caso l’assoluta certezza è con una distanza di 180 centimetri», mentre «quella convenzionale di 1 metro è abbastanza sicura se le persone indossano le mascherine, con una permanenza di non oltre 15 minuti anche in ambienti chiusi» come bus e metro.

«La seconda e la terza fase è rafforzare, accanto all’ospedale, altri sistemi. Ad esempio usando il Covid-hospital e gli ospedali dormienti, come già fa Israele, da attivare in caso di emergenza. Gli altri due pilastri, che vanno modificati, sono i medici di medicina generale e la sanità pubblica territoriale. Un’attenzione poi servirà sulle Rsa, dove ci sono stati più decessi», ha concluso Ricciardi.