La raccomandazione dal Regno Unito

Vaiolo delle scimmie, “i contagiati evitino contatti con gli animali domestici”

I pazienti con il vaiolo delle scimmie (monkeypox) dovrebbe evitare qualsiasi contatto con i propri animali domestici per 21 giorni. Lo raccomanda l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), come riportato dalla BBC. Fino a oggi, in Gran Bretagna sono stati identificati 106 contagiati.

Gerbilli, criceti e altri roditori, infatti, potrebbero essere particolarmente suscettibili alla malattia e la preoccupazione è che il vaiolo delle scimmie possa diffondersi nella popolazione animale. Tuttavia, il governo britannico ha affermato che, al momento, non sono stati rilevati casi negli animali domestici e il rischio è ancora basso.

Lawrence Young, virologo dell’Università di Warwick, ha spiegato: “La preoccupazione è che il virus possa entrare negli animali domestici ed essenzialmente fare ping-pong tra loro e gli esseri umani. Se non stiamo attenti, potremmo creare un serbatoio animale per la malattia che potrebbe causare la sua diffusione negli esseri umani”.

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La guida dell’UKHSA e di altre autorità sanitarie raccomanda che porcellini d’India, ratti, topi e altri roditori da compagnia siano rimossi dalla casa degli infettati dal vaiolo delle scimmie per 21 giorni e siano anche sottoposti a test. Altri animali domestici, come cani e gatti, dovrebbero essere posti in isolamento domestico con controlli veterinari regolari per “assicurarsi che non siano osservati segni clinici”. Inoltre, “ove possibile”, il paziente dovrebbe evitare di preparare il cibo per il proprio animale domestico e di gestirlo se ciò possa essere fatto da qualcun altro in famiglia.

Il capo veterinario inglese Christine Middlemiss ha dichiarato: “Nessun caso di vaiolo delle scimmie è stato mai sospettato o segnalato negli animali domestici nel Regno Unito e il rischio resta basso. Continueremo a monitorare da vicino la situazione e lavoreremo con i colleghi veterinari e della salute pubblica, sia nel Regno Unito che nel resto del mondo, per gestire i rischi per la salute degli animali associati al vaiolo delle scimmie”.

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