Confermati i due casi di vaiolo delle scimmie nella provincia di Agrigento. E’ stato il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, ad avere confermato quelli che sino ad oggi erano stati solo dei casi sospetti. Il numero uno dell’azienda agrigentina ha sciolto ogni dubbio confermandolo in prima persona nel bollettino di oggi sulla situazione epidemiologica nella provincia agrigentina.
Dove sono stati individuati
Entrambi i casi sono stati individuati in un centro di accoglienza della provincia agrigentina. “Già sin dal primo caso individuato domenica scorsa – ha precisato Zappia – l’Asp di Agrigento attraverso il suo servizio epidemiologia ha rintracciato il caso e i contratti stretti, vale a dire le 80 persone del centro che sono state isolate prudentemente per 21 giorni. Dopodichè si andrà ancora indietro per eventuali altri contatti, la prefettura di Agrigento si è attivata da subito con le forze dell’ordine. Ad essere stata organizzata una cabina regia con l’Asp di Palermo per il tracciamento e la sorveglianza sanitaria”. I due migranti, infatti, giorni prima che si manifestassero i sintomi del vaiolo erano stati nella provincia palermitana.
“Nessuna paura ma non sottovalutare”
Lo stesso Zappia ha poi precisato che non bisogna essere allarmistici ma allo stesso tempo ha chiarito anche che bisogna prestare la massima attenzione: “Non vorrei che si amplificasse un’altra paura – precisa il commissario -, non dobbiamo amplificare e neanche sottovalutare. Tutte le misure sono state messe in campo per garantire la salute pubblica. Al momento possiamo solamente dire che non è sicuramente un’epidemia e speriamo non lo diventi”.
I sospetti sventati
Da evidenziare che nei giorni scorsi sono risultati negativi al vaiolo delle scimmie i due pazienti ricoverato nel reparto di malattie infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. A confermarlo era stato il referto ufficiale dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Uno ha 30 anni, di origine marocchina, era stato ricoverato il 24 maggio scorso ed era proveniente da un centro di accoglienza di Canicattì, in provincia di Agrigento. Proveniva anche da qui il primo paziente ricoverato, un 17enne di origine egiziana.
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