Vasco Rossi, a Milano, ha presentato il suo nuovo album Siamo qui, in uscita il 12 novembre.

Il cantante, parlando della situazione del Covid-19, ha affermato: «Chi pensa che ci sia un complotto e non pensa che sia stato un caso (la pandemia, n.d.r.) ma pensa di dare la colpa a qualcuno, non lo riesci a convincere, e non puoi discutere con l’ignoranza. Lui è convinto di quello e non riesci a convincerlo, la sua testa così».

«Per questo mi dissocio da quello che dice Red Ronnie quando va a parlare come opinionista e tratta argomenti che non conosce – ha continuato Vasco Rossi, 69 anni – Una volta ha detto che i testi dei rapper sono violenti e istigano i ragazzini alla violenza, come quando, anni fa, Nantas Salvalaggio diceva che io facevo drogare i ragazzi, perché cantavo ‘Coca cola’, ma io raccontavo come erano i tempi allora».

«Io credo nella scienza – ha aggiunto la rockstar – se ho mal di denti prendo un antidolorifico, non vado a parlare con un santone, la mia posizione la conoscete. Ho obbligato a mettersi la mascherina chi veniva davanti casa mia a prendersi l’autografo, tutto qua, io non consiglio niente».

Oggi, «le parole sono usate in modo vergognoso: quando sento urlare ‘libertà, libertà’ penso che la libertà non è quello, la libertà ha senso quando è all’interno di un limiite altrimenti non è libertà ma caos. Noi negli anni ’70 lo avevamo già capito».

E ha concluso: «Non mi aspettavo che si tornasse indietro. Si torna a mettere in discussione cose che per me erano chiare. È un mondo molto complesso, ci sono cose positive ma anche negative. Sono deluso perché doveva andare in un altro modo secondo me. Questo non è il migliore dei mondi possibili ma è il mondo che c’è e dobbiamo combattere, vivere, affrontare e imparare dagli errori. È fondamentale e non bisogna avere paura di sbagliare».

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