Lontra nuovo nemico dell’Austria? A porre il dubbio è il WWF secondo il quale il grazioso mustelide sarebbe divenuto oggetto di richiesta di abbattimenti. Il tutto, sottolineano gli ambientalisti, in deroga alle direttive di protezione della Comunità Europea.
E dire che la Lontra è arrivata sull’orlo dell’estinzione. Bastonata dai cacciatori di pellicce e messa a rischio dalla distruzione delle zone umide in cui viveva e si riproduceva, la lontra è stata letteralmente “restituita alla vita” grazie ai progetti di conservazione realizzati anche con il sostegno economico dell’Unione Europea.
Si tratta di un animale che si nutre di pesci ed è quindi un tassello fondamentale delle catene alimentari degli ecosistemi acquatici. Importantissima, poi, come indicatore della buona salute dei fiumi.
La lontra, però, è oggi accusata di mangiare troppo pesce. “Una gravissima colpa – sottolinea con amara ironia il WWF – che ha fatto intervenire le autorità austriache autorizzandone l’abbattimento di 40 esemplari, probabilmente per dare soddisfazione all’irritazione dei pescatori. Gli abbattimenti non solo intervengono su una popolazione di lontre ancora drammaticamente bassa ma, se condotti, come previsto in questa primavera, potrebbero interferire sulla delicata fase di riproduzione con un effetto a cascata su tutta la popolazione”.
Un intervento, quello previsto dalle autorità austriache, che potrebbe compromettere o comune rallentare l’espansione della specie nei paesi confinanti. Così come da qualche anno sta avvenendo proprio nelle regioni alpine italiane.
Per dare il proprio contributo contro gli abbattimenti è possibile sostenere una petizione online lanciata dal WWF Austria (in tedesco) e dall’IUCN (in inglese).
La scheda del WWF sulla Lontra in Italia
La lontra è un carnivoro di medie dimensioni e appartiene alla famiglia dei Mustelidi, proprio come la martora, la faina, la donnola e il tasso. La Lontra è protetta dalle direttive comunitarie. Purtroppo il destino di questo meraviglioso mammifero che vive a cavallo tra acque e rive è drammaticamente legato a quello degli habitat acquatici. In tutta Italia questi ambienti sono stati presi d’assalto dal cemento, dalle infrastrutture, dall’inquinamento, lasciando pochissimo spazio alla fauna selvatica. Nei secoli scorsi la specie è stata portata al collasso anche a causa dei cacciatori di pellicce, i cosiddetti lontrari, che avvalendosi del fatto che veniva considerato un animale nocivo (incolpata anche allora di mangiare troppo pesce) ne hanno fatto una vera e propria strage. La lontra è ancora oggi uno dei mammiferi più a rischio in Italia. Anche se in condizioni migliori rispetto al passato: negli anni ‘80 del Novecento ha rischiato l’estinzione. Con la creazione del Gruppo Lontra Italia, la creazione e la gestione di Oasi – a cominciare da quella di Persano, sul fiume Sele per poi proseguire in altre 5 – la realizzazione di Centri Lontra, come quello di Penne, in Abruzzo, il WWF Italia ha contribuito in maniera determinante alla tutela di questa specie. Oggi la situazione vede una popolazione meridionale dinamica e in espansione, con segnali positivi dai fiumi di Abruzzo e Molise. Da qualche anno si assiste, inoltre, al ritorno nelle regioni confinanti con Austria e Slovenia – Trentino e Friuli Venezia Giulia – mentre è assente dal Lazio fino alle regioni settentrionali. La popolazione attuale si attesta intorno ai 500 – 600 individui.
L’anatomia della lontra è perfetta per vivere nelle acque dei fiumi e degli altri ambienti acquatici (come laghi e paludi): il suo corpo è allungato e fusiforme, ha delle zampe palmate che utilizza come delle vere e proprie pinne e in più le orecchie e le narici si chiudono quando l’animale s’immerge in acqua. Sul muso ha delle lunghe vibrisse, che le permettono di individuare la preda anche quando la visibilità è ridotta perché l’acqua è troppo torbida o perché è notte.
La lontra è un animale territoriale. Infatti il più delle volte se ne deduce la presenza dagli escrementi lasciati ben in vista, magari su una roccia, per segnare il suo territorio di caccia. Si nutre principalmente di pesci ma non disdegna anche anfibi, crostacei e piccoli mammiferi. La presenza della lontra in alcuni brevi tratti dei fiumi italiani è un importante indicatore di qualità delle acque e degli ecosistemi.
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