L’Italia affronta un’escalation del virus West Nile, una malattia trasmessa dalle zanzare Culex che sta colpendo con particolare intensità il Lazio e la Campania. Nelle ultime ore, due nuovi decessi hanno portato a quattro il numero totale delle vittime nel 2025, mentre i casi confermati superano quota 50 a livello nazionale.
L’epicentro dell’epidemia sembra essere la provincia di Latina, con 41 casi registrati, ma il focolaio di Baia Domizia, in provincia di Caserta, emerge come un punto critico, con segnalazioni di infezioni legate a soggiorni vacanzieri.
Due nuove vittime: Mario Tatangelo e un 80enne di Maddaloni
Nelle prime ore di lunedì 28 luglio 2025, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma ha registrato il decesso di Mario Tatangelo, un 77enne residente a Isola del Liri, in provincia di Frosinone. Tatangelo, noto imprenditore e titolare di un atelier di moda specializzato in abiti da sposa e da cerimonia, era un paziente fragile: trapiantato di cuore nel 2014 e affetto da insufficienza renale cronica. Ricoverato il 26 luglio con febbre alta fino a 40°C e sintomi di confusione mentale, è risultato positivo al virus West Nile tramite analisi su plasma e urine effettuate il 28 luglio. Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto alle 6:20 dello stesso giorno. Le autorità sanitarie sospettano che Tatangelo abbia contratto l’infezione durante un recente soggiorno a Baia Domizia, un’area già al centro di un focolaio.

Mario Tatangelo
Contemporaneamente, in Campania, un uomo di 80 anni originario di Maddaloni (frazione Montedecore) è morto presso l’ospedale di Caserta, dove era ricoverato da venerdì nel reparto di medicina d’urgenza. Anche lui presentava gravi patologie pregresse, che hanno aggravato le complicanze del virus. Si tratta della prima vittima nella regione Campania, dove un altro anziano di Maddaloni risulta attualmente ricoverato per la stessa infezione.
44 casi nel Lazio: Latina epicentro dell’epidemia
Il bollettino regionale del Lazio, aggiornato al 28 luglio 2025, riporta un totale di 44 casi confermati di infezione da West Nile nella regione. Di questi, 41 sono stati registrati nella provincia di Latina, due nella provincia di Roma (nei comuni di Anzio e Nettuno) e uno con probabile esposizione a Baia Domizia, in Campania. Tra i nuovi casi segnalati nelle ultime 24 ore, 16 sono stati confermati dal laboratorio di virologia dello Spallanzani, di cui 4 con sindrome neurologica e 12 con febbre. Attualmente, 18 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari per altre patologie, 3 sono stati dimessi, 19 sono in cura a domicilio e 2 si trovano in terapia intensiva. I comuni laziali colpiti includono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia.
La Regione Lazio ha intensificato le misure di sorveglianza, estendendo i test per il virus a tutti i donatori di sangue e rafforzando i protocolli di sicurezza per trapianti e trasfusioni. Inoltre, le attività di monitoraggio sono state ampliate per includere i cavalli nelle Asl Roma 5, Roma 6, Frosinone e Latina, dopo casi confermati di infezione negli equini, un segnale della circolazione del virus nell’ambiente.
Focolaio a Baia Domizia
La località balneare di Baia Domizia, al confine tra Campania e Lazio, si conferma un punto caldo per la diffusione del virus. Molti dei pazienti contagiati, tra cui Mario Tatangelo, avevano trascorso periodi di vacanza in questa zona, nota per la presenza di aree umide che favoriscono la proliferazione delle zanzare Culex, principali vettori del virus. In Campania, al 23 luglio, erano stati segnalati 8 casi di infezione, di cui 4 gravi, con pazienti in terapia intensiva presso gli ospedali Moscati di Aversa e Cotugno di Napoli. Un ulteriore caso, meno grave, è stato registrato all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Il sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, ha dichiarato: “Abbiamo disposto interventi massicci e ripetuti di disinfezione” per contrastare la diffusione delle zanzare. La Regione Campania, in collaborazione con le Asl, ha intensificato le campagne di disinfestazione, con particolare attenzione a parchi pubblici, zone verdi e aree paludose.
Il virus West Nile: sintomi e rischi
Il virus West Nile, appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare Culex e non si propaga da persona a persona. Nell’80% dei casi, l’infezione è asintomatica, ma circa il 20% dei contagiati sviluppa sintomi lievi come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati o sfoghi cutanei. Nei giovani, i sintomi includono febbre moderata, arrossamento degli occhi e dolori muscolari, mentre nei bambini la febbre è generalmente lieve. Tuttavia, in meno dell’1% dei casi (circa 1 su 150), specialmente in anziani o persone immunodepresse, il virus può causare sintomi gravi come febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi visivi, torpore, convulsioni, paralisi o coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
Misure di prevenzione e sorveglianza
Le autorità sanitarie italiane hanno attivato un sistema di sorveglianza integrato per monitorare la diffusione del virus. Il Ministero della Salute ha emesso una circolare rivolta a regioni, ordini dei medici e istituti zooprofilattici, invitando a potenziare la sorveglianza dei casi umani e veterinari. Le misure includono test obbligatori per i donatori di sangue, protocolli di sicurezza per trapianti e trasfusioni, e campagne di disinfestazione larvicide e adulticide nelle aree a rischio. Nel Lazio, l’Asl Roma 6, che copre i Castelli Romani e il litorale sud, è stata inclusa nelle prescrizioni di contenimento del virus.
Nonostante le rassicurazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha precisato come “l’andamento epidemiologico è in linea con quello degli anni precedenti”, l’ex assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha espresso preoccupazione: “Si continua a morire per le complicanze da West Nile. La situazione non è governata e non è noto il piano di disinfestazione, le attività di coordinamento e monitoraggio procedono molto lentamente. La situazione sembra sottovalutata”.
Un virus endemico, ma in nuove aree
Il virus West Nile è endemico in Italia da oltre vent’anni, ma la sua distribuzione geografica nel 2025 appare diversa rispetto al passato. Oltre al Lazio e alla Campania, casi sono stati segnalati in Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. L’Istituto Superiore di Sanità ha registrato un totale di oltre 50 casi confermati a livello nazionale dall’inizio dell’anno, con un incremento significativo nelle ultime settimane. La combinazione di temperature elevate e ambienti umidi, tipici della stagione estiva, favorisce la proliferazione delle zanzare infette, rendendo le disinfestazioni una priorità.






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