Cefalù è una delle cittadine dell’Isola dalla grande vocazione e tradizione turistica, la sua economia è per lo più legata ai flussi turistici e all’indotto che questi generano. L’epidemia da Coronavirus ha pertanto bloccato quella che a detta degli addetti ai lavori doveva essere la stagione del definitivo rilancio.
Rosario Lapunzina, sindaco della cittadina normanna, ha avviato insieme agli imprenditori della sua città un tavolo per fronteggiare l’emergenza e, soprattutto, per programmare le successive fasi che segneranno la ripartenza.
La giunta al completo e i rappresentanti delle diverse categorie produttive hanno avviato il dibattito nell’attesa che si pronunci anche il governo nazionale che, con un decreto, dovrebbe presto affrontare la crisi legata al comparto turistico.
“Siamo consapevoli che nella cosiddetta fase due occorrerà concertare iniziative necessarie a venire incontro alle esigenze delle attività produttive, del comparto turistico e commerciale che, in una città che vive quasi esclusivamente di turismo, diventano essenziali per non soccombere alla crisi economica creata dall’emergenza sanitaria e per programmare il rilancio della città come attrattore turistico non appena la situazione lo consentirà – ha detto Lapunzina – per questo, chiediamo a gran voce che il governo nazionale, nell’ambito del preannunciato decreto di aprile e il governo regionale, per quanto di competenza, sostengano i comuni sia in termini di risorse compensative dei mancati introiti, sia autorizzando gli enti ad agire con forza per quanto riguarda l’abbattimento dei tributi e gli investimenti a sostegno della ripresa”.
L’epidemia da Coronavirus sta generando la più grande crisi dal secondo dopoguerra, Cefalù, che fonda la sua economia su un turismo prettamente stagionale, che va dal mese di marzo a quello di ottobre, si ritrova a segnare il forzato stop, quando invece avrebbe dovuto muovere i primi passi preparandosi a vivere la nuova stagione.
“Dobbiamo muoverci facendo fronte comune – ha detto Francesco Randone delegato cittadino di Federalberghi – l’amministrazione speriamo possa farsi carico delle nostre istanze che partono dalla sospensione dei tributi locali o se sarà possibile al loro azzeramento, quanto meno nel periodo in cui le strutture sono e rimarranno chiuse. E’ comprensibile che la macchina comunale non possa muoversi con la stessa agilità di una struttura privata, ma abbiamo contezza del fatto che c’è la disponibilità a cercare di fronteggiare insieme una crisi che si ripercuoterà su tutti i settori”.
Al tavolo anche i commercianti che, dopo un inverno per nulla positivo, attendevano la primavera e i primi flussi turistici per poter riaprire.
“Abbiamo lanciato diverse proposte sia ai colleghi imprenditori sia all’amministrazione – ha detto Giuseppe Fazio presidente dell’associazione CefaluCom – dobbiamo intanto tornare a ragionare in ambito locale, cercando di intercettare quei flussi siciliani e madoniti che ormai lambiscono solamente la Città. Solo facendo sistema possiamo pensare di ripartire, adesso occorre fare realmente vedere quanto siamo comunità”.
Dopo che saranno resi noti i prossimi provvedimenti governativi, l’amministrazione comunale presenterà, in una prossima riunione del tavolo tecnico, una piattaforma di iniziative da discutere e concertare per partire il prima possibile.
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