Ripartono da venerdì alcuni mercati rionali a Palermo.
Dopo il lungo braccio di ferro tra ambulanti e Comune, l’amministrazione ha deciso, dopo aver dato l’ok alle linee guida per la ripartenza, che potranno tornare operativi appunto da venerdì i mercatini di via Uditore e di via Nina Siciliana. Seguiranno sabato quelli di via Paulsen, Borgo Nuovo e via Montepellegrino. Ed infine lunedì quello di Viale Di Vittorio.

Così stamane, gli ambulanti del mercatino del mercoledì di viale Campania, esclusi dalla ‘lista’,  – come accaduto tra l’altro ieri, in viale Francia – si sono riuniti dove un tempo montavano le loro bancarelle per protestare, scandendo più volte “lavoro, lavoro, lavoro!”.

Presenti sul posto anche le forze dell’ordine.

“Noi chiediamo – spiega un ambulante – soltanto di tornare al lavoro dopo tre mesi nei quali siamo rimasti chiusi a casa seguendo le regole che il premier Conte ha dato giustamente per la salvaguardia della nostra salute.
Abbiamo il diritto di lavorare. Vediamo gli altri colleghi commercianti che si stanno organizzando per andare a lavorare con le giuste regole. Noi ambulanti abbiamo subito avuto lo stop alle nostre attività.
Ognuno di noi ha una famiglia da mantenere e siamo nei guai. Noi chiediamo la possibilità di iniziare a riprendere le nostre attività, a guadagnare qualcosa per vivere. Quanto possiamo ancora resistere?
Dateci la possibilità di avere una postazione e guadagnarci la nostra giornata, rispettando le regole.
Fateci lavorare come i negozianti. Si parla anche di riaprire le discoteche, e perché noi dobbiamo stare ancora fermi? Noi seguiremo le regole, siamo pronti a ricominciare, dobbiamo guadagnarci il pane, ci basta anche un metro quadrato di spazio”.

Gli fa eco un’altra venditrice ambulante che si rivolge direttamente al sindaco Orlando: “Chiediamo la dignità del lavoro – dice – e lei sa bene, signor sindaco, che senza lavoro non c’è dignità. Allora le chiedo, di restituire la dignità a padri e madri di famiglia che siamo qui solo per lavorare. Io vedo attorno a me tanta desolazione, la città è vuota. Si faccia un profondo esame di coscienza, valuti la nostra situazione. Senza il lavoro manca la dignità e noi siamo esasperati, contiamo tanto su di lei e sulle decisioni che vorrà prendere”.

Un altro ambulante ancora non nasconde tutta la propria disperazione: “Non lavoro da mesi, ho quattro bambini, devo pagare l’affitto di casa e del garage dove tengo la merce. Senza lavorare come trovo i soldi per pagare? Dobbiamo necessariamente lavorare, non vogliamo altro“.

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