“Non si possono abbattere indiscriminatamente 200 mila case in Sicilia, l’abusivismo non può diventare uno slogan della finta antimafia”. A dirlo è Pippo Gennuso, parlamentare del gruppo Pid-Grande Sud all’Ars che interviene nella polemica su abusivismo edilizio e necessità.
L’intervento di Gennuso segue le dichiarazioni del ministro Graziano Delrio secondo il quale ogni abuso va abbattuto. “Bisogna aspettare la prossima legislatura all’Ars per regolamentare questo fenomeno con una legge che possa salvaguardare il cittadino, così come l’impatto ambientale”.
“Ci sono gli ‘abusivi per necessità’, colpa anche di una burocrazia per nulla collaborativa con i cittadini che chiedono aiuto. Troppo facile per il ministro delle Infrastrutture Delrio – conclude – sostenere che tutto ciò che è abusivo deve essere abbattuto. Probabilmente lui che vive nell’opulenta Emilia Romagna non conosce i sacrifici che una famiglia del Sud ha fatto per farsi una casa”.
La polemica nasce dalle dichiarazioni del candidato presidente della Regione Giancarlo Cancelleri che aveva distintio l’abuso di necessità da tutt5i gli altri abusi. Una polemica dal sapore pre elettorale nata in campagna elettorale ma che adesso sembra lasciare proprio i confini elettorali anche in virtù del siluramento del sindaco anti abusivi, Angelo Cambiano, sfiduciato a Licata nell’Agrigentino.
Ma la vicenda non si ferma alle semplici polemiche di nabtura politica. Sono i verdi a presentare un esposto contro il regolamento edilizio del comune di Bagheria gestito da un sindaco 5 stelle. Cinque, questo il nome del sindaco, era già stato al centro di una polemica sul presunto abuso edilizio commesso dal padre e dal un suo assessore. Polemiche che sembravano rientrate fino ad ora. Adesso l’esposto dei verdi insieme ad altri accertamenti finiscono in un fascicolo in procura. Un atto dovuto dicono da palazzo di giustizia.
Fatto sta che il tema di abusivismo, abbattimenti e limiti da imporre a questi stessi abbattimenti sta diventando uno dei grandi temi, elettorali e non, di questa tornata.
Ma non tutto ciò che è abusivo può essere abbattuto. I ritardi accumulati dalle amministrazioni comunali siciliane nell’applicazione delle due sanatoriue anni ’80 e ’90 sono enormi. Circa 130 mila immobili abusivi sono in attesa di verifica dopo che i proprietari hanno richiesto una sanatoria in base ai due condoni. Non tutti potranno essere sanati ma fino a quando non saranno state fate le verifiche quegli immobili non possono essere abbattuti.
Ma la burocrazia è lenta, i comuni non hanno il personale e così via. tanto che a distanza di oltre 30 anni solo il 40% delle richieste è stato evaso
Commenta con Facebook