Su 82 comuni della provincia di Palermo 75 non hanno adempiuto all’obbligo di demolizione o acquisizione di immobili abusivi. Nonostante i titolari delle case non in regola siano stati condannati con sentenze definitive. A lanciare l’allarme sulla sistematica disapplicazione della legge da parte di moltissimi amministratori locali sono il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato e il procuratore generale della Corte dei Conti Giuseppe Aloisio.

Oggi hanno illustrato alla stampa due protocolli d’intesa siglati tra i rispettivi uffici: uno riguarda proprio il monitoraggio sull’applicazione delle normative sulle demolizioni, lettera morta per la stragrande maggioranza dei Comuni, l’altro un impegno tra le procure del distretto di corte d’appello e quella della Corte dei Conti a scambiarsi informazioni sui procedimenti pendenti in particolare quelli relativi alla corruzione. Una collaborazione che consente una azione più efficace di entrambi gli uffici inquirenti.

“Oltre a non demolire e non acquisire al patrimonio comunale i beni immobili abusivi – ha spiegato Scarpinato – si continua a lasciare nella disponibilità dei vecchi titolari, condannati per abusivismo, le case da abbattere. Quindi chi ha violato la legge finisce per continuare a godere della sua abitazione senza neppure pagare all’amministrazione oneri come la tassa sui rifiuti: questo con evidente perdita per le casse comunali”.

Tra i casi più eclatanti segnalati c’è quello di un cittadino che dal 1996 continua a usare l’immobile abusivo senza sostenere alcuna spesa.